Amazon si allarga nella moda dei vestiti. L’anno scorso la società ha lanciato marchi di abbigliamento private label, come Lark & Ro, e Amazon Essentials, che vende magliette da uomo, che potrebbero diventare un nuovo flusso di profitti. L’azienda di Jeff Bezos ha messo annunci sulle pagine di Vogue e ha stretto partnership per le collezioni con Calvin Klein. Ha investito per semplificare la ricerca di abiti sul sito e creato il servizio “guardaroba” che permette di provare i vestiti prima di acquistarli.
Anche Nike ha iniziato a vendere scarpe sul suo sito. Tutti passi che mostrano un’interesse di Amazon per il settore. Secondo gli analisti i marchi di lusso più prestigiosi resteranno diffidenti ma quelli di medio livello stanno già spostando le vendite su Amazon. Goldman Sachs si aspetta che l’azienda stabilisca “ulteriori relazioni dirette con i principali marchi”.
Più di venti case di abbigliamento hanno indicato Amazon come uno dei principali clienti lo scorso anno: tra questi Hanes, Fossil e Perry Ellis, secondo Nomura. Sempre Nomura stima che l’abbigliamento potrebbe essere per Amazon un business da 45 miliardi a 85 miliardi di dollari entro il 2020. Nel 2018 la società è destinata a superare Macy’s come più grande venditore di abbigliamento per gli statunitensi.
Finora la maggior parte delle vendite di abbigliamento di Amazon non sono state di abiti firmati ma di prodotti di base, come calze e magliette. Elaine Kwon, ex dirigente del settore moda di Amazon, pensa però che il trend stia cambiando:
“I brand si stanno rendendo conto che le persone acquistano da Amazon e se io, come marchio, mi rifiuto di partecipare, qualcun altro può prendere il mio prodotto e fare quei soldi”, ha spiegato.