Ancora guai per Volkswagen. Dopo lo scandalo Dieselgate, un nuovo scandalo investe la casa automobilistica , accusata di aver compiuto dei test senza scrupoli sulle scimmie e anche su cavie umane, per provare gli effetti dei gas di scarico delle auto.
Il caso, riportato dal New York Times, è rimbalzato in Germania, sollevando un polverone di polemiche. Sotto accusa sono anche finite Bmw e Daimler.
Secondo quanto riporta il quotidiano Bild, una decina di scimmie sarebbe stata rinchiusa in una specie di vetrina. Gli animali sono stati tranquillizzati con la proiezione di cartoni animati, e sottoposti a gas di scarico per quattro ore.
“Le scimmie sono animali che hanno bisogno di muoversi molto e già costringerle a sedere davanti a uno schermo è tortura in sé”, spiega al giornale Klaus Kronaus, numero uno dell’associazione anti-cavie -. Il gas di scarico poi le espone a un problema di salute”.
Volkswagen ha chiesto scusa per gli esperimenti.
“Ci scusiamo per l’errore e per le sbagliate valutazioni commesse da alcuni”, si legge in un comunicato. Anche il presidente della Bassa Sassonia, Stephan Weil, maggiore azionista del gruppo, ha preso le distanze, definendo “assurda e nauseabonda” la procedura utilizzata.
Bmw Group ha fatto nvece sapere di non condurre studi su animali e di non avere preso parte a questa sperimentazione mentre il gruppo Daimler spiega di prendere espressamente le distanze dallo studio.
”Abbiamo avviato un’indagine per capire come siano andate le cose. Gli esperimenti animali nello studio sono superflui e ripugnanti”, comunica quest’ultimo.
La prima casa automobilistica della Germania avrebbe effettuato inoltre su 25 esseri umani dei test sulle conseguenze delle inalazioni di ossidi di azoto tossici (NOx). Lo scrive oggi la Sueddeutsche Zeitung il giorno dopo le rivelazioni sconcertanti del New York Times sul finanziamento di esperimenti su dieci scimmie nel 2014.
Lo scandalo “dieselgate”, che due anni fa ha travolto prima la VW e poi altre case automobilistiche, ha messo in luce un consolidato sistema per falsare i test di controllo delle emissioni di gas dalle auto diesel, così da farle rientrare nel rispetto dei limiti di emissioni di NOx quando invece nella realtà li avevano superati di molto.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) vi sono “prove crescenti” che l’esposizione al biossido di azoto “possa aumentare i sintomi di bronchite e asma, oltre a portare a infezioni respiratorie e riduzione della funzionalità polmonare e della crescita”.