A differenza del Bitcoin e dei suoi molti fratelli, il Tether è quello che viene chiamato uno “stablecoin”, un’entità progettata per non fluttuare di valore. Con la maggior parte delle criptovalute soggette a frequenti oscillazioni, il tether offre alle persone che operano su questo mercato l’opzione di acquistare una valuta che i creatori dicono essere ancorata al dollaro statunitense.
In questi giorni però la società Tether è oggetto di molte critiche, soprattutto su Twitter, Reddit e su post dei blog. Gli utenti si chiedono se Tether stia dicendo la verità quando afferma che a ogni unità in circolazione corrisponde un dollaro Usa detenuto in riserva. Gli scettici hanno chiesto alla compagnia di dimostrare le proprie riserve tramite audit esterni. Tether non è riuscita a farlo, e la scorsa settimana ha confermato che aveva interrotto i legami con Friedman LLP, la società di contabilità che esegue questi audit. Martedì, Bloomberg ha riferito che la Commissione per il commercio di materie prime negli Stati Uniti ha iniziato un’indagine su Tether, che non ha voluto commentare.
“È possibile che un aumento non banale del prezzo del Bitcoin e di altre criptovalute sia derivato dal fatto che questa risorsa sia stampata quasi dal nulla, e questo è molto preoccupante”, ha affermato Jill Carlson, un ex trader di Wall Street che ora investe e fa consulenza per le startup di criptovaluta.
Ma altri esperti hanno sostenuto che il crollo di Tether porterà a gravi conseguenze per le criptovalute. Tether infatti aiuta a stabilizzare gli scambi di criptovalute in vari modi: Tether è diventato popolare perché offre ai trader un modo per sfuggire alla volatilità. Gli operatori lo usano anche per spostare i loro investimenti in modo fluido da una Borsa all’altra. Il suo collasso potrebbe far crollare gli scambi e spazzare via miliardi di dollari di investimenti durante la notte.