Come le startup sono viste alla vigilia delle elezioni del 4 marzo?
Un dato positivo: le startup sono in crescita nel 2017. Anche se i risultati ancora sono pochi.
La difficoltà per le startup italiane sta nella disponibilità di fondi accessibili. Rispetto alle altre nazioni europee i numeri sono bassi, anche se in crescita, soprattutto grazie al piano industria 4.0 del ministro Calenda che ha dato smalto ed energia al settore, seppur il piano non sia direttamente ed esclusivamente rivolto alle startup.
StartupDelta nata da Neelie Kroes (ex Commissario dell’Unione europea per la Concorrenza e per l’Agenda Digitale) insieme al ministro degli Affari economici Henk Kamp e ad IBM Netherlands in Olanda, rappresenta una partnership pubblico-privata che collega cluster tecnologici e startup per avere maggiori sinergie. E’ importante l’idea che ancora manca in Italia perchè consente di massimizzare l’efficacia degli investimenti.
La tendenza seguita dall’Olanda è in atto in tutta Europa (si veda UK, Germania e Francia), ma anche nel mondo, si veda in Israele “Israel Innovation Authority”.
L’idea di estendere i PIR anche al real estate ed alle startup ancora non è approdata, quindi bisogna sperare nel futuro Governo affinchè si materializzi questa proposta.
Nei programmi elettorali poco spazio viene dedicato da tutti i partiti alle startup, eppure rappresentano un’ingrediente essenziale per il futuro del Paese.
Sarebbe un ottimo palliativo alla disoccupazione ed all’emigrazione. L’alternativa proposta dai più, ovvero il reddito di inclusione, va nella direzione opposta in quanto crea piuttosto un freno alla possibilità di far nascere startup.
Ulteriori approfondimenti sul tema sono disponibili sul blog dell’autore: BuyMarket – Finanza.
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