Nuova pesante stretta nel settore delle criptovalute. Che continuano a perdere terreno rispetto ai massimi storici.
Questa volta ad alimetare il sell off sono le notizie dalla Cina e la difussione delle notizia secondo cui Lloyd’s e le maggiori banche americane hanno iniziato a bloccare gli acquisti di criptovalute. A dare il via, Bank of America, seguita a ruota da JP Morgan, Citigroup e Capital One e Dscover, in pratica tutte le principali carte di credito.
Un percorso seguito anche da alcune banche del Vecchio Continente. In testa Lloyds Bank, che sarebbe in procinto di vietare gli acquisti di criptovalute tramite carte di credito. Il divieto agli acquisti di criptovalute con carte di credito è un ulteriore segnale della forte intolleranza della finanza tradizionale verso il mercato delle valute digitali.
La notizia ha esteso le perdite del Bitcoin, tanto da spingerlo nuovamente a mettere in discussione la soglia degli $8.000 (-5% a 7.793 dollari secondo Coindesk).
A incidere sul ribasso è anche l’accusa del Comitato parlamentare per l’Intelligence della Corea del Sud che ha criticato la Corea del Nord per aver cercato di hackerare ripetutamente diverse piattaforme di scambio di critptovalute attraverso mail infette per rubare Bitcoin dai portafogli personali degli utenti asiatici per milioni di won.
In Cina intanto per “prevenire rischi finanziari”, le autorità imporranno misure più severe per chiudere le piattaforme onshore e offshore legate alle attività di trading di critpovalute e alle ICO”.