Economia

Bitcoin, Banca delle banche centrali: “schema Ponzi”

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“La combinazione di una bolla, uno schema Ponzi e un disastro ambientale”. Così il direttore generale della Banca dei Regolamenti Internazionali Agustìn Carstens definisce il Bitcoin, in un discorso tenuto a Francoforte. Dalla banca delle banche centrali arriva la richiesta di imporre restrizioni a Bitcoin e alle altre criptovalute perché potrebbero diventare una minaccia per la stabilità finanziaria.

I commenti di Carstens arrivano quando i segnali crescenti di una reazione negativa contro le criptovalute da parte delle principali istituzioni finanziarie hanno contribuito a un altro forte calo del prezzo del Bitcoin e dopo gli avvertimenti del presidente della Bce Mario Draghi. Draghi ha descritto la criptovaluta come una risorsa “molto rischiosa” e “interamente speculativa”. Il direttore della Banca dei Regolamenti Internazionali sostiene che se per il momento le preoccupazioni non raggiungono un livello sistemico, in breve tempo ci sarà bisogno di un intervento politico:

“Se le autorità non agiscono preventivamente”, ha detto Carstens, “le criptovalute potrebbero diventare più interconnesse con il principale sistema finanziario e diventare una minaccia per la stabilità finanziaria”

E riguardo agli esperimenti condotti da molte banche centrali per introdurre la tecnologia blockchain, che è alla base del Bitcoin, nelle proprie operazioni, Cartens si è mostrato scettico:

“Gli esperimenti condotti dalla banca centrale dimostrano che i sistemi basati sulla distributed ledged technology (DLT) sono molto costosi da gestire, più lenti e molto meno efficienti  rispetto ai sistemi di pagamento e di regolamento convenzionali”

Senza dimenticare, aggiunge il direttore della BRI, che il processo di “mining” per creare nuovi Bitcoin utilizza la stessa quantità di elettricità di Singapore ogni giorno. Dietro non può esserci altro che una mania speculativa o l’uso per attività illegali.