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Bitcoin: sotto $6 mila. Goldman Sachs: “molte criptovalute non sopravviveranno”

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Continuano le vendite sul Bitcoin. Che ieri ha lasciato sul campo un altro 13%, scivolando sotto i 6.000 dollari e portando le perdite della più conosciuta criptovaluta del mondo a oltre la metà da inizio 2018. Al bitstamp basato in Lussemburgo il bitcoin è sceso fino a 5.920 dollari, i minimi da metà novembre prima di riprendersi leggermente. Si tratta di valori nettamente inferiori ai quasi 20.000 dollari toccati a dicembre.

Vendite consistenti anche sulle altre valute digitali. Un trend che non pare destinato a modificare la propria traiettoria nel breve periodo, anzi dovrebbe peggiorare secondo Goldman Sachs, che non esclude che la discesa dei prezzi delle criptovalute possa in alcuni casi portare fino a quota zero il valore della valuta digitale.

Per la banca d’affari Usa, la maggior parte delle valute digitali difficilmente sopravviverà e gli investitori dovranno prepararsi a vedere queste valute totalmente svuotate dal loro valore. Alla fine, secondo il broker, resteranno in vita un numero ridotto di concorrenti.

A dare un ulteriore colpo alle criptovalute sono indiscrezioni di stampa secondo cui i vertici della Sec, l’organo di vigilanza delle Borsa Usa, e della Commodity Futures Trading Commission chiederanno al Congresso americano di prendere in considerazione l’ipotesi di un controllo a livello federale delle piattaforme per gli scambi di criptovalute.

Intnto, il Tesoro americano è preoccupato dal fatto che le criptovalute siano usate da molti come un investimento.  Lo ha afferma il segretario al Tesoro americano, Steve Mnuchin, in un’audizione in Congresso, che ha inoltre espresso la necessità di assicirare che le valute digitali come il Bitcoin non siano usate per spostare denaro per i ”cattivi”, ovvero per frodi e riciclaggio.

Tali dichiarazioni arrivano in contemporanea con l’allarme lanciato dal direttore generale della Banca dei Regolamenti Internazionali, Agustin Carstens, che in un intervento durante un convegno a Francoforte ha detto che “il Bitcoin è la combinazione di una bolla, uno schema Ponzi ed un disastro ambientale”.