Economia

Inflazione USA e vendite al dettaglio

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Pubblicati i dati su inflazione USA e vendite al dettaglio a gennaio.

Inflazione USA oltre il 2%, in salita, come da manuale della FED, mentre contrasta il calo delle vendite al dettaglio.

La domanda è: il crollo di fine gennaio se fosse stato legato alla sola inflazione oggi avrebbe dovuto mostrare nuovamente il suo volto?

Non esiste una risposta certa, ma la possibilità di un crollo era possibile. Come lo è sempre a questi livelli di valutazione del mercato. La riunione della FED di marzo difficilmente con questi dati dovrebbe modificare i suoi piani accelerando il piano di normalizzazione delle politiche monetarie.

I mercati salgono ed insieme anche il prezzo del petrolio riprende quota. La correlazione tra mercati azionari e petrolio sembra essere molto più convincente rispetto a quella dell’inflazione.

Da notare che nelle scorse settimane il rialzo atteso dell’inflazione USA non ha avuto nessuna influenza sui titoli legati all’inflazione. Sintomo che il mercato non dovrebbe essere guidato solo ed esclusivamente da questo dato.

C’è da dire che nel 2015 il petrolio ha avuto un lungo periodo di gestazione prima del crollo definitivo di dicembre. Pertanto, viste anche le incertezze legate all’OPEC ed alle estrazioni USA, occorre monitorare le notizie di questa vulnerabile materia prima il cui prezzo difficilmente tornerà mai su massimi livelli.

Ulteriori approfondimenti sul tema sono disponibili sul blog dell’autore: BuyMarket – Finanza.


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