ROMA (WSI) – Misurare il risparmio degli italiani: è questo l’obiettivo che si pone l’Agenzia delle Entrate nei prossimi mesi intensificando la sua lotta all’evasione fiscale.
Una mossa chiesta a gran voce dalla Corte dei Conti che in una relazione ha suggerito al Fisco di usare i dati sull’apertura e la chiusura dei rapporti finanziari, un archivio nato circa nove anni fa che finora non è stato usato in modo sistemico come sottolineano i magistrati contabili.
Chiaro il sottoutilizzo della mole di informazioni comunicate dalle banche e dagli altri operatori finanziari al Fisco (…) fino al luglio dello scorso anno deve registrarsi l’inesistenza di selezioni di contribuenti attraverso lo strumento dell’archivio dei rapporti finanziari.
Cosa contiene questo archivio? Dati sull’apertura e la chiusura dei rapporti finanziari, ma anche delle informazioni sui saldi e i movimenti di conti correnti, conti di deposito, rapporti fiduciari, carte di credito e altri rapporti finanziari. Da qui l’Agenzia ha chiarito che la sperimentazione dell’archivio per il suo utilizzo nelle analisi di rischio è finita tra gli strumenti chiave per la lotta all’evasione nel piano della performance 2018-2020 mettendo sotto la lente quest’anno le persone fisiche e nel 2019 quelle giuridiche.
In sostanza, spiega Il Sole 24 Ore, il Fisco utilizzerà le informazioni contenute nell’archivio dei rapporti per ricostruire il patrimonio finanziario dei contribuenti, di modo da individuare eventuali incrementi non giustificati dai redditi prodotti nell’anno, al netto delle spese sostenute.
“Le eventuali incoerenze saranno considerate sintomo di «rischio fiscale» e potranno far partire le ordinarie attività di accertamento dell’Agenzia, alle quali resta affidata – in concreto – la valutazione dei casi di evasione”.