NEW YORK (WSI) – Mangiare alimenti sottoposti a vari processi come le pepite di pollo potrebbe causare problemi di salute legati al cancro. A dirlo un nuovo studio pubblicato sul British Medical Journal condotto da un’ équipe di ricercatori, guidata da un team dell’Universite Sorbonne di Parigi, in Francia che ha esaminato le cartelle cliniche e le abitudini alimentari di oltre 100.000 adulti e ha registrato l’ assunzione tipica di 3.300 diversi prodotti alimentari.
Dallo studio è emerso che aumentare del 10 per cento la quantità di alimenti ultra-lavorati nella dieta di una persona ha prodotto un incremento del 12 per cento del rischio dell’insorgere di tumori.Gli alimenti ultra lavorati finiti al banco degli imputati sono torte, pepite di pollo, pane comune, bevande frizzanti, dolciumi e carne lavorata. Generalmente questi alimenti contengono lunghi elenchi di additivi, aromi e conservanti, nonché alti livelli di zuccheri, grassi e sale.
“Se confermati in altre popolazioni e contesti, questi risultati suggeriscono che il consumo in rapido aumento di alimenti ultra-processati può causare un crescente carico di cancro nei prossimi decenni”.
Gli esperti sollecitano però cautela e incitano un’alimentazione sana ed equilibrata come fonte di benessere. Tuttavia, i risultati dello studio sono ben lungi dall’essere definitivi.
“La gente non dovrebbe preoccuparsi di mangiare un po’ di cibo lavorato qua e là sulla base di questo studio. C’ è una buona prova che mangiare poca frutta, verdura e fibre e troppa carne lavorata e rossa nelle nostre diete può contribuire allo sviluppo di alcuni tipi di cancro”.
Così alla CNBC Linda Bauld, esperto di prevenzione Cancer Research U. K. Secondo i ricercatori le conclusioni a cui è arrivato lo studio devono essere “confermate da altri studi su larga scala” e sarebbe necessario effettuare ulteriori ricerche. Lo studio non è in grado di affermare che gli alimenti ultra-lavorati siano una causa di cancro visto che vi sono anche altri fattori che complicano la situazione. Ad esempio, i partecipanti allo studio che hanno consumato una percentuale maggiore di alimenti ultra-lavorati erano soggetti dediti al fumo, a condurre uno stile di vita meno attivo e consumare più calorie in generale.