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Traders: “il peggio per i mercati deve ancora arrivare”

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Il peggio deve ancora venire, per tutti e in particolare per i mercati emergenti. Alcuni trader passati per il recente selloff fra cui Aberdeen Standard Investments Ltd. e Nomura Holdings Inc. avvertono gli investitori che si stanno meravigliando della relativa resilienza del debito dei mercati emergenti nel selloff globale della scorsa settimana. I guai sarebbero in vista.

Poiché i timori inflazionistici spingono verso l’alto i rendimenti obbligazionari, dicono i trader, gli asset rischiosi che negli ultimi anni hanno goduto di un torrente di afflussi, potrebbero essere a un passo da uno shock. I mercati emergenti sono stati i beniamini dell’era cosiddetta “goldilocks”, di eccesso di liquidità e bassa volatilità, con obbligazioni e azioni che hanno attirato oltre 150 miliardi di dollari di afflussi lo scorso anno.

Mentre tutto ciò è stato in parte sostenuto dalla crescita crescente nelle economie in via di sviluppo, non sarà sufficiente a sostenere gli afflussi, secondo James Athey, senior investment manager di Aberdeen. Gli analisti di Nomura si sono espressi con gli stessi toni  di allarme in una nota recente, dicendo che sono preoccupati per un “doloroso ritorno indietro” quando le banche centrali del mondo inizieranno a ridurre i loro bilanci più rapidamente verso la metà dell’anno.

Un indicatore di allerta da tenere d’occhio per Nomura è un ampliamento più netto degli spread del credito societario nei mercati emergenti. In senso contrario va Morgan Stanley, che, con toni più ottimisti, sostiene che il rialzo per i mercati emergenti rimarrà valido fino a quando il dollaro continuerà a scambiare vicino a un minimo di tre anni e i rendimenti reali degli Stati Uniti resteranno contenuti.