Gli utili del terzo trimestre, in larga parte superiori alle stime, hanno riportato il buonumore sui mercati USA. Ma si puo’ davvero parlare di ripresa dei profitti societari? Wall Street Italia lo ha chiesto a Chuck Hill, responsabile delle ricerche della societa’ di analisi First Call. Ecco l’intervista.
Wall Street Italia: Nelle ultime settimane molte societa’ hanno registrato utili migliori delle previsioni. Possiamo attribuire il recente rally dell’azionario alla ripresa dei profitti di cui molti economisti hanno iniziato a parlare?
Chuck Hill: Ritengo che la recente impennata dei mercati sia stata scatenata in parte dalla percezione degli investitori di trovarsi finalmente di fronte a una ripresa degli utili delle aziende. Ma sarebbe superficiale limitarsi a quella che e’ soltanto parte di una questione molto piu’ complessa. Noi di First Call abbiamo sempre sottolineato che il punto non e’ se le societa’ stiano battendo le stime o no, ma di quanto le stiano superando.
Non possiamo infatti dimenticare che molte aziende, prima di diffondere i risultati di bilancio, avevano rivisto significativamente al ribasso le previsioni. Prima di esultare per utili superiori alle attese, quindi, bisogna vedere di quanto le stime siano state battute e prestare attenzione alle dichiarazioni rilasciate dalle societa’ sui trimestri successivi.
Certo, il terzo trimestre si e’ rivelato nel complesso positivo. Ma sarebbe esagerato giudicarlo un grande risultato. Per quanto mi riguarda sono davvero stanco di sentire tutti questi amministratori delegati che vanno in televisione e si vantano: “Stiamo battendo le stime, i profitti si stanno finalmente riprendendo”. Fare meglio delle previsioni non significa niente.
All’inizio del terzo trimestre, gli analisti prevedevano una crescita dei profitti di circa il 17% su base annua per le societa’ dell’S&P 500, mentre l’incremento sara’ probabilmente solo dell’8%. Inoltre, nel comunicare i risultati di bilancio, molte societa’ hanno formulato previsioni poco confortanti per il prossimo trimestre. Nel complesso abbiamo avuto un terzo trimestre positivo, ma e’ tutto quello che possiamo dire al momento. Perche’ i mercati sono cresciuti cosi’ tanto? Perche’ in generale non abbiamo avuto cattive notizie ed e’ andata meglio di quanto la gente temesse.
WSI: Che cosa dobbiamo aspettarci, quindi, per il quarto trimestre?
CH: Anche la crescita dei profitti del quarto trimestre sara’ rivista al ribasso. Al momento, gli analisti prevedono un incremento del 17%, ma noi riteniamo che le stime saranno ridotte al 12%, per poi essere superate con un incremento dei profitti del 15%. Ora una crescita del 15% e’ sicuramente un passo avanti rispetto all’8% del terzo trimestre. Ed e’ proprio questa la buona notizia. L’anno scorso gli utili di ciascun trimestre erano sempre peggiori rispetto a quelli del trimestre precedente, mentre quest’anno e’ esattamente l’opposto. La crescita dei profitti migliora di trimestre in trimestre, e ogni volta il margine di miglioramento si allarga.
E’ proprio questo il nocciolo della questione: che le cose stanno migliorando lo si vede proprio dalla crescita dei margini, e non importa quanto piccolo sia l’incremento. D’altro canto, il tasso di miglioramento degli utili e’ molto piu’ contenuto del previsto, e molto piu’ lento di quello a cui abbiamo assistito nei momenti di ripresa successivi ad altre recessioni. Sotto questo aspetto, la situazione e’ deludente.
In generale penso che la performance dei mercati sara’ positiva nei prossimi due mesi, sebbene molto dipendera’ dai risultati del quarto trimestre e dalle previsioni sul 2003.
WSI: Quindi lei esclude una recessione a doppio minimo?
CH: E’ troppo presto essere cosi’ categorici: e’ un’eventualita’ che non puo’ essere del tutto messa da parte. Al momento, comunque, le probabilita’ sono contro un doppio minimo, dal momento che i consumatori continuano a spendere a un tasso ancora abbastanza elevato, fattore, questo, che ci ha impedito di ritornare in uno stadio recessivo.
WSI: Qual e’ la condizione in cui versano attualmente i consumi?
CH: La situazione non e’ idilliaca. Anche da questo fronte, infatti, arrivano segnali che invitano alla cautela. General Motors, Ford, Maytag e Whirlpool hanno tutte battuto le stime, ma hanno annunciato che gli utili del quarto trimestre potrebbero risultare inferiori alle previsioni. E che dire del retailer Sears, che non solo non ha rispettato le attese ma ha anche avvertito che con molta probabilita’ il quarto trimestre deludera’ il mercato?
La fiducia dei consumatori e’ in calo e le vendite al dettaglio di luglio, agosto e settembre hanno deluso le attese. Anche le vendite di auto stanno mostrando una certa debolezza. Certo, e’ ancora presto di parlare di un trend, ma si tratta pur sempre di un campanello d’allarme.
D’altra parte, abbiamo assistito ai buoni risultati di ben quattro societa’ di costruzione, che hanno battuto stime riviste tra l’altro al rialzo, alzando le previsioni sui risultati del quarto trimestre. Il settore immobiliare rimane quindi un’area di forza per quanto riguarda i consumi.
WSI: Ragionando in un’ottica di investimenti, quali titoli e settori considera al momento piu’ appetibili?
CH: Ritengo che sia troppo presto per posizionarsi sulle societa’ hi-tech, anche perche’ i titoli non sono ancora abbastanza sottoprezzati. Tra l’altro non possiamo dire con certezza quando la ripresa della spesa in conto capitale si fara’ piu’ robusta. Consiglio di investire sui comparti a carattere difensivo, come ad esempio i servizi sanitari e le costruzioni. Anche alcuni titoli finanziari al momento appaiono appetibili, ma non c’e’ fretta di posizionarsi su di essi.
WSI: Alcune societa’ continuano a dipendere dai consumi, mentre altre rimangono ancorate alla spesa in conto capitale. La spesa dei consumatori si mantiene forte, mentre quella in conto capitale, stagnate, rimane il problema principale delle societa’ hi-tech. Pensa che la spesa dei consumatori continuera’ a rappresentare il motore principale della ripresa dei profitti societari?
CH: Come ho detto in precedenza, anche dal fronte dei consumi arrivano indicazioni che suggeriscono prudenza. Ci vorranno ancora alcuni mesi prima di vedere un miglioramento della spesa dei consumatori.
WSI: Quanto e’ scontato in questo momento nei prezzi il fattore guerra?
CH: L’azionario ha scontato la possibilita’ di una guerra USA-Iraq, ma non necessariamente come si risolverebbe un eventuale conflitto. Per il momento gli indici USA anticipano la possibilita’ di una guerra semplice e veloce, ma la realta’ dei fatti potrebbe anche essere diversa.