Torna in utile nel 2017 il bilancio di Eni, che chiude l’anno con profitti netti pari a 3,43 miliardi di euro (contro la perdita di 1,4 miliardi del 2016) e un utile netto adjusted a 2,4 miliardi (rosso di 340 milioni nel 2016).
Nel quarto trimestre – segnala il gruppo con una nota – l’utile netto è pari a 2,1 miliardi e quello adjusted 0,98 miliardi, più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2016 (460 milioni di euro).
Il cda dell’azienda intende proporre all’assemblea degli azionisti, che si terrà in un’unica convocazione il 10 maggio 2018, la distribuzione di un dividendo di 0,80 euro per azione, invariato rispetto al 2016, di cui 0,40 distribuiti nel settembre 2017 a titolo di acconto.
“Chiudiamo il 2017 con risultati eccellenti”, ha detto l’ad del gruppo Claudio Descalzi, nella nota sui conti del 2017 aggiungendo che “per il futuro le prospettive di crescita sono eccellenti in tutti i business e saranno perseguite con disciplina finanziaria e grande attenzione alla loro sostenibilità in presenza di scenari anche più difficili. Il che vorrà dire che, se al contrario le condizioni di mercato fossero più favorevoli, saremo in condizione di generare un enorme extra valore per i nostri azionisti”.
Risultati positivi anche per la produzione. A dicembre 2017, Eni ha raggiunto il proprio record assoluto, a 1,92 milioni di barili al giorno.
Nel quarto trimestre, si legge ancora, sono stati conseguiti 1,89 milioni di barili al giorno, livello trimestrale più elevato degli ultimi sette anni (+1,9%); media annua a 1,82 milioni di barili (+3,2%) la più elevata di sempre. Ma le stime del gruppo sono positive anche per l’anno in corso, con una crescita della produzione sul 2018 del 3% e investimenti per 8 miliardi di euro.
Positivo l’andamento del titolo a Piazza Affari, che nelle prime battute segna un rialzo delll’1,66%.