Per il momento si tratta solo di una proposta, contenuta in un rapporto pubblicato venerdì dalla Royal Society of Arts (Rsa) britannica. Ma il partito laburista, guidato dal leader dell’opposizione Jeremy Corbyn, ha detto che il partito sta valutando proposte simili per un reddito universale di base o reddito di cittadinanza. Nel piano della Rsa tutti i britannici al di sotto dei 55 anni dovrebbero avere diritto a 10 mila sterline.
I pagamenti sarebbero di 5 mila sterline per due anni e il provvedimento verrebbe applicato in modo graduale, per arrivare con il tempo a diventare un reddito di cittadinanza. Per richiederli non conterà il reddito che si ha ma sarà necessario spiegare come si intendono usare i soldi. La Rsa ha dichiarato che i pagamenti stimolerebbero l’innovazione, incoraggerebbero la riqualificazione professionale e aiuterebbero i caregiver che devono occuparsi di un anziano o una persona cara in difficoltà.
“Troppe famiglie sono molto vulnerabili a uno shock, in un periodo con nubi temporalesche all’orizzonte come l’automazione del lavoro, le possibili conseguenze della Brexit“, ha detto Anthony Painter, direttore del Centro di ricerca della Rsa.
Secondo il progetto, se venisse applicato il reddito di base, alcuni benefici e sgravi fiscali verrebbero però rimossi allo stesso tempo. Il fondo per il reddito sarebbe costituito dai risparmi in arrivo da questi tagli al Welfare, da debito pubblico, da prelievi su beni aziendali non tassati e investimenti in progetti infrastrutturali a lungo termine.
Programmi analoghi al reddito di base sono già utilizzati in Norvegia, Finlandia e Alaska. Il reddito di cittadinanza è stato sostenuto da diversi personaggi di rilievo, tra cui l’ economista vincitore del premio Nobel nel 2015 Angus Deaton e il Ceo di SpaceX e Tesla, Elon Musk.