FCA in caduta libera a Milano, pesa crollo vendite marchio Fiat
Brusco scivolone a piazza Affari per il titolo FCA, dopo il dato pesante sulle immatricolazioni auto in Italia a febbraio, che ha sorpreso negativamente il mercato.
I dati diffusi ieri a Borsa chiusa hanno mostrato che in Italia (che rappresenta più del 10% dei volumi del gruppo, il 40% dell’Emea) le vendite sono scese del 10,8% tendenziale a 48mila unità, sottoperformando il mercato italiano sceso solo dell’1,42% a 181mila unità.
‘La principale causa – scrivono gli analisti di Equita – è rappresentata dal crollo del marchio Fiat (-17%), mentre l’effetto mix e’ sostenuto da Jeep (+78%) e Alfa Romeo (+19%)’.
In mattinata il titolo è arrivato a perdere il 5% (-5,03% a 16,222 euro).
Breaking news
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.
A settembre, il surplus della bilancia commerciale dell’Eurozona ha raggiunto 12,5 miliardi di euro, superando le aspettative degli analisti. Le esportazioni hanno visto un leggero aumento, mentre le importazioni sono diminuite. L’interscambio commerciale all’interno dell’area euro è calato, mentre l’intera Unione Europea ha registrato un surplus di 9,6 miliardi di euro.