Se il tasso di natalità inizia a calare, meglio fare attenzione agli investimenti. In apparenza poco o per nulla connessi, in realtà, ci sarebbe una stretta connessione tra percentuale di concepimenti e ciclo economico. In pratica, la flessione del primo indicatore può anticipare una fase di recessione nell’economia.
I risultati sono emersi da un’analisi condotta dal National Bureau of Economic Research (NBER) analizzando l’andamento dell’economia Usa negli ultimi trent’anni.
“La fertilità è un indicatore economico” si legge nel report, che riassume i risultati, che prosegue:“il tasso di crescita delle concezioni diminuisce prima delle recessioni economiche e il declino si verifica diversi trimestri prima dell’inizio della recessione”. Così almeno è sempre avvenuto in passato.
Continua lo studio in merito a tale costante all’apparenza stramba:
“I nostri risultati suggeriscono che il comportamento delle coppie e l’andamento della fertilità è più lungimirante e sensibile ai cambiamenti delle aspettative a breve termine sull’economia di quanto si pensasse in precedenza”,
La ricerca su questa correlazione particolare, la prima del suo genere, ha utilizzato i dati dei certificati di nascita per esaminare le tendenze sulla fertilità negli Stati Uniti tra il 1989 e il 2016, tenendone traccia in rapporto ai cicli economici.
Ne è dunque emreso che il tassi di fertilità può predire le recessioni altrettanto bene – se non prima e meglio – di altri indicatori di mercato convenzionali come i prezzi delle azioni e i livelli di fiducia dei consumatori.