“Nonostante tutti i danni che potrebbero essere provocati da una guerra, ne varrebbe comunque la pena in termini di stabilità nel lungo periodo e di sicurezza nazionale”. A vedere con favore una guerra contro la Corea del Nord è Lindsey Graham, senatore del partito repubblicano degli Stati Uniti. La dichiarazione ha suscitato perplessità e gli utenti di Twitter hanno preso di mira Graham.
Gli analisti hanno sottolineato che una guerra con la Corea del Nord metterebbe in grave pericolo la popolazione della Corea del Sud, oltre che il suo sistema produttivo: vaste catene di approvvigionamento globali, dai microchip ai vestiti, ai beni durevoli, subirebbero danni importanti. Già a settembre 2017, in un’intervista al Los Angeles Times, un ex generale del Pentagono aveva spiegato che una guerra convenzionale con la Corea del Nord potrebbe causare circa 20.000 morti al giorno nella Corea del Sud.
Le dichiarazioni dei Graham arrivano proprio mentre i rapporti fra Usa e Corea del Nord sembrano andare in tutt’altra direzione. Secondo quanto comunicato oggi dalla presidenza sudcoreana, la Corea del Nord vorrebbe un dialogo diretto con gli Stati Uniti e proporrebbe una “moratoria” delle sue attività sul nucleare e i missili per l’intero periodo dei colloqui. Il leader Kim Jong-un avrebbe espresso la volontà di essere trattato “seriamente come una controparte per i colloqui”.
La tensione fra le due Coree, e nei rapporti fra Kim Jong-un e gli Usa, era diminuita nel corso delle Olimpiadi invernali ma c’è chi temeva una strategia di nuovo meno conciliante da parte degli Usa una volta terminate le gare. Preoccupazioni alte soprattutto dopo che il presidente Usa Donald Trump aveva chiesto la denuclearizzazione del Paese e bollato lo Stato come “un regime depravato”.