Gli investitori sono ancora preoccupati per i pericoli di una guerra commerciale globale, ma il picco del nervosismo è alle spalle dopo che la capo ufficio stampa della Casa Bianca Sarah Sanders ha fatto sapere che alcuni paesi come Messico e Canada potrebbero essere esonerati dai dazi che verranno imposti oggi da Donald Trump sulle importazioni di alluminio e acciaio in Usa. L’attenzione di chi opera in Borsa, sui mercati obbligazionari e sul Forex è tutta concentrata poi sull’attesa riunione della Bce. Le parole di Mario Draghi verranno esaminate con grande cura: gli analisti sono infatti divisi tra chi è convinto che Draghi voglia introdurre un cambio di retorica e chi invece è convinto che la strategia di politica monetaria rimarrà immutata.
La verità è che Draghi non dovrebbe osare cambiare strategia, secondo gli strategist di La Francaise e Mirabaud, dal momento che ci troviamo in un periodo particolarmente delicato in cui l’economia va meglio ma l’inflazione tarda a surriscaldarsi. Gli analisti prevedono che la Bce riveda al rialzo le stime sul PIL e sono curiosi di vedere qual è il parere di Draghi sullo stato di salute dell’area euro dopo l’esito incerto delle elezioni italiane. Probabilmente, dice Konstantinos Anthis di ADS Securities research, Draghi non è ancora pronto a cambiare la forward guidance e per preparare il mercato alla graduale messa in soffitta del bazooka monetario, il programma di Quantitative Easing che tanto ha contribuito ai rialzi di Borsa e dei Bond dell’area periferica negli ultimi anni. Un eventuale atteggiamento da falco di Draghi sarebbe visto male dalle Borse, ma farebbe bene all’euro.
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