ROMA (WSI) – Scegli solo chi naviga italiano così recita il claim di Moby, compagnia di traghetti del gruppo Onorato che si vanta di avere un personale solo ed esclusivamente italiano.
“Navigare italiano non è solo uno slogan, è un impegno. Significa avere 5.000 lavoratori italiani altamente qualificati, per offrivi un servizio sempre impeccabile. Vuol dire riconoscere il valore e la professionalità dei nostri connazionali e portare lavoro e fiducia nei nostri porti”.
Con questa pubblicità il gruppo mira a denunciare la pratica diffusa tra gli armatori di assumere personale extracomunitario per risparmiare sui contributi e pure sulle buste paga. Da qui le accuse di razzismo e xenofobia da parte del governo e in particolar modo dall’Unar, l’ufficio anti discriminazioni razziali del Dipartimento pari opportunità della Presidenza del Consiglio.
“Se in qualche caso può esserci motivo di sottolineare la presenza di una certa nazionalità, un ristorante tipico ad esempio, qui il motivo non c’è. Il servizio è migliore se sulla nave il personale è italiano? Non c’è logica”.
Vincenzo Onorato, a capo del gruppo, si difende in una nota appellandosi al made in Italy nella scelta del personale.
“Nessuna xenofobia: a riprova della nostra coerenza, anche i marittimi extracomunitari imbarcati in un nostro cruise ferry sul Baltico sono assunti con contratto italiano. Per noi la bandiera italiana non è il tricolore sulla poppa, ma soprattutto è italiana la nave dove il personale che lavora è garantito da un contratto del nostro Paese. Onorato Armatori ha circa 4.750 lavoratori, dei quali meno del 6% è straniero. Ed è proprio questo il messaggio che si vuole lanciare: navigare con il Gruppo Onorato Armatori vuol dire anche difendere il lavoro e la dignità dei nostri connazionali, perché una nave che batte bandiera italiana deve avere marittimi italiani, e non tanti extracomunitari sfruttati e con stipendi da fame”.