Economia

Debito Usa a $21mila miliardi, cresce 36 volte più rapidamente del Pil

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NEW YORK (WSI) – Record per il debito americano che è arrivato a toccare la cifra stellare di $21mila miliardi, crescendo ad una velocità più rapida di 36 volte rispetto al PIL.

Un numero enorme, più grande della dimensione di tutta l’economia degli Stati Uniti. Ma ciò che colpisce è più che altro la velocità con cui sta crescendo l’indebitamento a stelle e strisce.

A voler fare un esempio, nell’arco di una singola giornata, da giovedì a venerdì, il debito pubblico è cresciuto di 73 miliardi di dollari. Contestualizzando questo numero, 73 miliardi di dollari è più grande delle dimensioni della maggior parte delle grandi aziende come General Motors, Ford e Southwest Airlines. E nel solo mese di febbraio, il debito pubblico è cresciuto di ben 215 miliardi di dollari.

215 miliardi di dollari sono superiori al PIL della Nuova Zelanda, Grecia, Oregon, più del doppio del PIL del Nuovo Messico. Solo in un mese. Fino ad arrivare a crescere di 1 trilione di dollari solo negli ultimi sei mesi.

La domanda che ci si pone è come sono stati spesi tutti quei soldi. C’è stata una grave crisi economica, un’ondata di fallimenti bancari o una grave depressione che ha richiesto un massiccio stimolo fiscale? Ebbene negli ultimi sei mesi l’economia si è mossa in modo del tutto impressionante eppure il governo è riuscito ad accumulare un ulteriore trilione di dollari di debito.

Un punto importante da sottolineare è che la crescita del debito sta superando di gran lunga la crescita del PIL. L’anno scorso l’economia statunitense è cresciuta del 2,5% in termini “reali”, cioè riducendo l’inflazione. Anche se si include l’inflazione nel calcolo, le dimensioni dell’economia statunitense sono aumentate del 4,4 per cento. Eppure il debito pubblico è cresciuto del 6%.

Una situazione al limite come avvertono gli analisti che si riflette sulla qualità di vita degli stessi americani.

“Gli Stati Uniti ottengono scarsi risultati in termini di misure sociali: l’aspettativa di vita è diminuita, le disuguaglianze sono aumentate e la fiducia nel governo è diminuita”.

Così il famoso economista Jeffrey Sachs secondo cui nonostante “l’economia con le misure tradizionali sta facendo bene”, ma vi sono segnali chiari di una profonda crisi che sta vivendo la società statunitense.

Le tendenze non sono buone e la posizione comparativa degli Stati Uniti rispetto ad altri paesi ad alto reddito è a dir poco allarmante.

Sachs mette in evidenza tre malattie correlate che devono essere affrontate: l’obesità, l’abuso di sostanze (in particolare la crisi degli oppiacei ossia le massicce prescrizioni da parte dei dottori di farmaci e anti dolorifici a base di oppio – potentissimi, più della morfina – che hanno creato un esercito di drogati negli Stati Uniti e incrementato il numero di suicidi) e la depressione”.