Che il debutto dell’Ipo della societa’ di hardware Seagate (STX – Nyse) sia stato un flop e’ incontestabile.
Nel suo primo giorno di contrattazioni, il titolo non e’ mai riuscito a toccare il prezzo di collocamento di $12 (a sua volta inferiore alla forchetta inizialmente fissata dalla societa’), chiudendo a quota $11,53.
Ma nonostante l’esordio non incoraggiante di STX, un fatto positivo c’e’, e non va sottovalutato.
Come sottolinea in un lungo articolo il quotidiano USA Today, la societa’ e’ riuscita a sbarcare sul mercato in un anno in cui il mercato delle Ipo e’ rimasto nell’ombra. Basta pensare che nel 2002 sono stati portati a termine solo 77 collocamenti, il livello piu’ basso dal 1979, e che quella di Seagate e’ solo la 21esima Ipo hi-tech dell’anno (un numero cosi’ basso non si registrava da 23 anni).
Tra l’altro, il debutto di Seagate e’ avvenuto solo quattro giorni dopo quello del Chicago Mercantile Exchange, segno che il mercato sta accelerando. E contrariamente a STX, nella prima giornata di contrattazioni CME ha chiuso in forte rialzo, guadagnando il 29% rispetto al prezzo di collocamento, fissato a $35.
Certo, il mercato delle Ipo non naviga in buone acque, ma i fatti dimostrano che e’ riuscito a rimanere a galla in un momento di crisi.
E le previsioni appaiono incoraggianti. La storia insegna che il recupero del mercato delle matricole si verifica 3-6 mesi dopo la ripresa dell’azionario. Considerato il rimbalzo registrato dai listini USA dai minimi del 9 ottobre (con il Nasdaq che ha guadagnato il 25% e l’S&P 500 a +17%), la riscossa delle Ipo dovrebbe essere vicina.