Nonostante un ritrovato senso di fiducia verso il mattone, i prezzi degli immobili residenziali continuano a muoversi in territorio negativo. È la fotografia scattata dall‘Osservatorio di Immobiliare.it secondo cui, nel primo trimestre 2018, i valori a livello nazionale sono scesi dello 0,2%.
La fotografia nazionale non è tuttavia omogenea.
“Il Nord Italia è l’unica area del Paese dove il calo sembra essersi arrestato”.
Delle tre macro-aree, è quella del Sud a soffrire maggiormente: qui i prezzi hanno perso lo 0,5% nei primi tre mesi dell’anno. Più contenuto il calo al Centro, con valori in discesa dello 0,3%.
Se a livello nazionale il prezzo medio per l’acquisto di un immobile residenziale, a marzo 2018, è stato pari a 1.895 euro al metro quadro, questo valore sale a 2.275 euro/mq al Centro e a 1.918 euro/mq al Nord. Più bassi i prezzi al Sud, dove si spendono mediamente 1.583 euro/mq.
Analizzando i capoluoghi di provincia: Venezia, Firenze e Bologna quelli in cui i prezzi di mercato sono cresciuti maggiormente: nei tre centri si osservano oscillazioni tra il +1,7% e il +1,5%. Segno piú anche per Napoli (+0,3%), Trento (+0,6%), Aosta (+0,7%) e Trieste (+0,8%).
Positivo anche l’andamento dei prezzi a Milano, dove a fronte di un aumento dello 0,6% in tre mesi, si è consolidato il sorpasso sui costi del mattone a Roma, città in cui si spendono in media 3.224 euro/mq (-0,2%) contro i 3.256 euro del capoluogo meneghino.
Di contro ci sono capoluoghi in cui i prezzi medi richiesti continuano a calare: è il caso di Campobasso, Genova e Torino, dove i prezzi medi hanno perso oltre l’1% nei primi tre mesi dell’anno.