ROMA (WSI) – Silvio Berlusconi tenta di mettere una pezza e afferma che il centrodestra si presenterà unito alle prossime consultazioni al Quirinale che il Presidente della Repubblica avvierà a metà settimana.
Una stoccata ai Cinque Stelle che hanno alzato un muro proprio contro il leader di Forza Italia. Di Maio ha più volte ribadito che il M5s è pronto a un governo con la Lega ma non vuole alleanze con Forza Italia.
“Capisco la difficoltà di Salvini di sganciarsi da Berlusconi, ma da Arcore non può partire nessuna proposta di cambiamento. Se l’idea della Lega è quella di un governo ammucchiata, questa non può essere la nostra. Non è il nostro film. Noi vogliamo portare le lancette dell’orologio avanti e non indietro”. Se, invece, Salvini è interessato al cambiamento venga al tavolo, discutiamo le proposte per gli italiani e mettiamoci al lavoro per questo Paese. (…) Salvini rischia l’irrilevanza… Vada da Mattarella e gli chieda “l’incarico di governo” dimostrando come possa governare con il 37%. Da noi la grande ammucchiata non avrà un solo voto. Se poi dovesse cambiare idea e governare per “il bene del Paese” faccia uno squillo e gli diremo se siamo ancora disponibili a lavorare con lui”.
Dal canto suo Salvini sottolinea che continua il dialogo con gli altri, a cominciare da Di Maio.
“Se ci saranno i numeri per governare sarò orgoglioso di farlo, altrimenti meglio tornare al voto”.
Una situazione di stallo quella che si è creata e che non ha una via d’uscita scrive Vittorio Feltri su Libero Quotidiano.
“In questa fase di caos politico non si fa che blaterare senza un minimo di costrutto. Ogni negoziato è destinato a fallire. E gli italiani nauseati cambiano canale o voltano pagina. Hanno ragione. La casta si è incartata volontariamente e, invece di darsi una regolata, si smarrisce in un dedalo di chiacchiere noiose e improducenti. La commedia finirà male. Pochi o nessuno si rendono conto che siamo in un cul de sac”.