I colossi Internet come Google, Facebook o Amazon vanno tassati ma non con soluzioni locali come hanno fatto Italia e Israele. E’ l’opinione del Fondo Monetario Internazionale che ha bocciato la “web tax” italiana perchè, stando a Vitor Gaspar, direttore del dipartimento degli Affari fiscali del Fondo, insieme a quella israeliana sono “non coordinate” e dunque “non possono fornire una risposta”.
Dal momento che “l’economia diventa digitale, soluzioni globali sono necessarie” ha detto Gaspar specificando che “aziende come Google, Apple, Facebook e Amazon sono finite nell’occhio del ciclone ma le aziende digitali ci circondano ovunque”.
Quei gruppi “generano le vendite con ben poca presenza fisica. Beneficiano del valore creato dagli utenti (l’utilizzo di app su smartphone genera liberamente informazioni di valore). I governi possono e devono tassare un tale valore laddove il consumatore risiede, anche se l’azienda ha la sua sede fisica altrove?”. .
In generale, il Fondo monetario internazionale giudica “urgente” e non solo “controversa” la questione su come “i governi dovrebbero tassare gli utili di aziende globali come Amazon, Apple, Facebook e Google – così come aziende meno conosciute – che offrono servizi a così tanti cittadini nel mondo utilizzando tecnologie digitali”.