I militari russi sostengono di aver trovato un laboratorio a Douma, in Siria, usato dai miliziani ribelli per fabbricare armi chimiche.
“Un laboratorio chimico e un deposito di sostanze chimiche sono stati trovati durante un’ispezione – spiega alla tv Rossiya-24 Alexander Rodionov, un portavoce delle truppe di Mosca -. Hanno trovato un contenitore di cloro simile a quello usato dai miliziani per mettere in scena il falso attacco chimico”.
Sale intanto la tensione tra Mosca e Parigi con la prima che si difende dalle accuse francesi in base alle quali la Russia avrebbe provato a bloccare l’accesso al sito del presunto attacco chimico in Siria.
A questo proposito il ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova ha invitato i Paesi occidentali a “smettere di manipolare l’opinione pubblica” sulla questione, sottolineando che “non è chiaro il motivo per cui il ministero degli esteri francese stia parlando in nome dell’Opac (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche). Se gli ispettori hanno avuto problemi, facciano una dichiarazione su questo problema”, ha detto.
Il governo francese ha detto che “molto probabilmente” le prove sarebbero “scomparse” dal sito di un presunto attacco chimico su Douma, prima che arrivassero gli esperti. Zakharova ha definito l’accusa “molto sorprendente”, affermando che la Russia ha sostenuto l’ispezione.
Gli ispettori dell’Opac sono intanto entrati a Duma, la cittadina colpita da un presunto attacco chimico il 7 aprile scorso, per indagare sull’accaduto. La loro prima visita sul luogo del presunto attacco chimico si concluderà nel pomeriggio prima del tramonto.
Da giorni si attendeva l’avvio della missione degli esperti giunti venerdì scorso a Damasco con il mandato di verificare la fondatezza delle accuse rivolte al governo siriano di aver fatto uso di armi chimiche. Per “ragioni di sicurezza” il governo siriano e le autorità russe nel paese non avevano dato il via libera all’Onu di rilasciare l’autorizzazione formale agli ispettori Opac per recarsi a Duma, pattugliata dalla polizia siriana e da quella militare russa.