Banche, Fmi: 900 miliardi di Npl in Europa
Secondo l’Fmi, le banche in condizioni di debolezza, che detengono una cifra del 20% degli asset analizzati, hanno livelli bassi di accantonamenti e di capitale rispetto agli Npl nel portafoglio. Queste banche, soprattutto europee, “sarebbero più suscettibili a shock come un balzo improvviso delle tensioni sui mercati o una frenata inattesa dell’economia”. Stando a una tabella del Global Financial Stability Report (Gfsr) del Fondo monetario internazionale, gli Npl nell’eurozona sono sotto i 900 miliardi di euro di cui poco meno di 600 miliardi si trovano in Italia, Irlanda e Spagna e meno di 200 miliardi in Grecia, Cipro e Portogallo.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.