Terminerà nel 2019 l’esperimento della Finlandia sul reddito di base universale. Elogiato come strumento all’avanguardia il reddito di base prevede un sussidio che si aggira tra i 690 e i 2.000 dollari al mese, senza condizioni.
L’istituto finlandese di previdenza sociale, Kela, ha selezionato a caso un campione di partecipanti al progetto, di età compresa tra i 25 e i 58 anni e senza lavoro. Proposto come soluzione per il tasso di disoccupazione in Finlandia, che ha raggiunto un massimo di 17 anni del 10% nel 2015, i Inizialmente, il programma avrebbe dovuto essere esteso quest’anno per includere anche i lavoratori, ma invece a quanto pare il reddito di base si concluderà nel 2019.
Il reddito di base era stato concepito per sostenere i cittadini e incoraggiarli nel contempo a trovare lavoro, ma a dicembre il Parlamento ha approvato una legge che impone alle persone in cerca di lavoro di lavorare 18 ore al minimo per tre mesi, subordinando l’indennità di disoccupazione alla ricerca di un lavoro.
“In questo momento, il governo sta apportando cambiamenti che stanno allontanando il sistema da un reddito di base”, ha detto il ricercatore di Kela Miska Simanainen al quotidiano svedese Svenska Dagbladet.
Se il 70% dei finlandesi è favorevole all’idea del reddito di base, il numero scende al 35% quando agli intervistati viene detto che le imposte sul reddito già elevate dovrebbero aumentare per coprire il costo del programma. Per ora quindi la Finlandia chiude il suo programma pilota di reddito di base e si concentrerà su un processo di credito universale, come ha reso noto il ministro delle Finanze Petteri Orpo.