Prezzi petrolio scivolano dopo l’attacco di Trump all’Opec
Brent e Wti in calo sui mercati, con il primo che scende sotto quota 74 dollari, a seguito degli attacchi rivolti dal presidente Usa Donald Trump all’Opec su Twitter. “A quanto pare ci risiamo con l’Opec. Con quantità record di petrolio ovunque, incluse la navi a pieno carico nei mari, i prezzi sono tenuti artificialmente molto alti! Non va bene e non sarà accettato”, ha scritto il presidente, con la volontà di criticare l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, che si riunisce oggi in Arabia Saudita per l’incontro del Joint Ministerial Monitoring Committee.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.