“Trump e Macron, amici senza affinità” titola il quotidiano francese Le Monde, dopo l’incontro bilaterale tra il presidente Usa e il suo omologo francese. Nonostante le diverse posizioni su una serie di temi, la conferenza stampa a Washington a margine del bilaterale tra il presidente Trump e Macron ha sancito l’intesa e la collaborazione tra i due leader, che si sono avvicinati dopo gli ultimi bombardamenti coordinati in Siria.
Tra gli argomenti sul tavolo, la questione iraniana con i due leader che aprono alla possibilità di rimettere mano all’accordo sul nucleare iraniano. Se Trump parla di “follia”, per Macron è un’intesa utile alla regione. Anche la Russia ha detto che non si può più tornare indietro e che l’accordo firmato quando alla Casa Bianca c’era Barack Obama non si tocca.
I leader di Usa e Francia partono da posizione diverse, ma ora – questo l’obiettivo dichiarato dai due capi di Stato – possono convergere nella stessa direzione. E allora se da una parte il presidente americano ribadisce la sua condanna per un accordo “disastroso” e scandisce un duro monito a Teheran dall’altra quello francese dichiara l’intenzione di lavorare ad una nuova intesa, confermando che “le discussioni avute apriranno la strada” in questa direzione.
Macron spiega però che non c’è un ‘piano B’, ma parla di possibili ‘capitoli’ aggiuntivi che consentano di guardare oltre il 2025, limite temporale che al momento impegna l’Iran allo stop per le attività nucleari.
Non si fa attendere la risposta iraniana, con il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif che ha avvertito: “Molto probabilmente” Teheran abbandonera’ l’accordo sul nucleare se Trump si ritirerà dall’intesa, in quanto in tal caso non sarebbe più vincolata dagli obblighi internazionali. E cosí potrebbe riprendere le attività di arricchimento dell’uranio oltre i limiti imposti dall’intesa.
Sotto i rilfettori anche la Siria. Se da un lato il tycoon ha ringraziato pubblicamente Macron per la cooperazione nei raid in risposta all’uso di armi chimiche a Duma, dall’altro a chi gli ha chiesto in conferenza stampa se pensa a ritirarsi lui ha risposto di sí, ma non prima di aver portato a termine la missione, di aver lasciato un segno.
Nell’incontro di ieri tra i due leader non sono mancati siparietti, come quando Trump ha lodato Macron, definendolo “perfetto” e scherzando gli ha fatto il gesto di spolverare via dalla giacca del leader francese della presunta forfora: “È perfetto, rendiamolo perfetto”.