S&P conferma rating BBB sull’Italia (otto scalini sotto la Germania), ma vede futuro a ostacoli
Standard & Poor’s conferma il rating del’Italia a BBB con un outlook stabile. Lo ha reso noto venerdì scorso l’agenzia di rating internazionale, specificando che quest’anno il Pil dovrebbe crescere dell’1,5% (in linea con la stima del Def) e, in media, dell’1,2% nel periodo 2019-2021.
Nonostante la conferma del rating, in Italia sono ancora molte le incertezze relative politiche economiche del prossimo governo, oltre ai rischi per l’elevato debito pubblico. Fattori che – afferma S&P – potrebbero avere implicazioni potenzialmente negative. Un declassamento è possibile nel caso di rallentamento economico e se il consolidamento dei conti pubblici vacillerà.
Per il 2018 le stime sul deficit/Pil sono all’1,9% mentre il debito/Pil italiano (quarto più alto al mondo dopo quello di Giappone, Grecia e Libano) quest’anno dovrebbe restere attorno al 129%, in calo al 125% per il 2021.
In attesa di sapere quale sarà la direzione della politica fiscale del prossimo governo, l’incertezza della linea politica – secondo l’agenzia di rating – potrebbe pesare sulla performance dell’economia, soprattutto se verranno invertite le riforme economiche strutturali (lavoro e pensioni) e non verrà portato avanti il consolidamento fiscale.
Il giudizio sull’Italia arriva nello stesso giorno in cui l’agenzia ha confermato il rating del Regno Unito a AA/A-1+, con outlook che resta negativo, e della Germania (AAA, outlook stabile), che si conferma a otto gradini di distanza sopra l’Italia.