Dopo aver venduto l’equivalente di 400 milioni di dollari in Bitcoin fra il settembre 2017 e il febbraio 2018, i curatori fallimentari di Mt. Gox, l’exchange chiuso nel 2014 in seguito ai ripetuti attacchi hacker, avrebbero trasferito altri 32mila pezzi fra Bitcoin e Bitcoin Cash. Il valore dell’operazione, al cambio attuale, è di circa 170 milioni di dollari. La regia della transazione sarebbe quella del curatore fallimentare di Mt. Gox, Nobuaki Kobayashi, già soprannominato la “balena di Tokyo”. Lo scorso marzo la notizia delle precedenti vendite aveva alimentato il dubbio che le turbolenze del Bitcoin avessero avuto una qualche relazione con le operazioni di Kobayashi, il quale allora avrebbe avuto ancora 1,9 miliardi di dollari in Bitcoin pronte da liquidare, secondo quanto allora riportato da Bloomberg.
L’ultima transazione, registrata dal MtGox Cold Wallet Monitor di CryptoGround, sarebbe stata suddivisa in 16mila Bitcoin, trasferiti in un wallet, e altri 16mila Bitcoin Cash, diretti a un altro portafoglio. Si è trattata della prima operazione di Mt. Gox dallo scorso febbraio. Al momento, tuttavia, non ci sono informazioni disponibili su quale sia la motivazione alla base di un così grande trasferimento di risorse digitali. Alcuni commentatori, fra cui il blog ZeroHedge, hanno letto questa notizia come una possibile avvisaglia di nuovi ribassi nel prezzo del Bitcoin. Kobayashi, in precedenza, aveva negato che potesse esistere una relazione fra le operazioni di curatori di Mt. Gox e l’andamento del mercato delle criptovalute.