La Lega Nord ha raggiunto risultati elettorali senza precedenti in Friuli Venezia Giulia. Mai in questa regione era arrivata al 34,9% dei voti. “Detto ciò – come fa notare Roberto D’Alimonte in un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore – le percentuali ci dicono chi vince e chi perde. Gli elettori ci dicono quali sono le dinamiche del voto. Questa distinzione è cruciale soprattutto quando si confronta il risultato delle recenti politiche con quello delle regionali di domenica”.
Ma veniamo ai numeri.
Tra politiche e regionali i voti alla Lega Nord non sono cresciuti. Erano 177.809 il 4 Marzo, sono stati 147.340 domenica scorsa. Il suo elettorato non si è allargato, anche se senza la lista di Fedriga è possibile che la lista della Lega Nord avrebbe avuto qualche voto in più. In ogni caso non sarebbe corretto dire che la Lega Nord ha “sfondato” ulteriormente in questa regione e tanto meno nel resto del Nord. La differenza tra percentuali e elettori l’ha fatta l’affluenza. Alle politiche infatti sono andati a votare il 75,1% degli aventi diritto, alle regionali solo il 49,6%.
Per D’Alimonte:
La Lega Nord ha sfruttato bene il calo della partecipazione riuscendo a portare a votare anche alle regionali una quota molto elevata degli elettori che l’avevano votata il 4 Marzo alle politiche. Anche se non tutti. Sempre guardando ai valori assoluti aggiungiamo che in Friuli Venezia Giulia nel 1996 la Lega Nord di Bossi aveva fatto meglio di quella di Salvini . Allora con una partecipazione elettorale del 86,2% aveva ottenuto circa 196.000 voti (il 23 %), cioè più di quanti ne ha presi la Lega Nord di Salvini alle politiche del 4 Marzo e alle regionali di domenica scorsa.
La stessa cosa non si può dire per il M5S, che alcuni commentatori definiscono la Lega del Sud, per il successo riscontrato in quell’area d’Italia alle ultime politiche.
Colpisce il calo del partito di Di Maio dal 24,6% delle politiche all’11,7 % delle regionali. Era successo anche in Molise il 22 Aprile scorso, ma in Friuli Venezia Giulia la differenza è molto più accentuata.
Infine:
Il Pd ha perso, ma non è andato male. E anche qui troviamo una conferma. Anche il 4 Marzo al Nord aveva tenuto meglio che in altre zone del paese. Questo è un dato importante da cui ripartire. Ma certo non lo si può fare con un partito acefalo. E con il rischio che a settembre si torni a votare.