Il marchio napoletano, amato dai più ricchi del pianeta, punta ad una clientela più giovane con la nuova linea di travelwear sartoriale KNT
I sarti napoletani, per competenza, sono diversi da tutti gli altri. Lo sanno bene in Kiton, riconosciuto come il marchio maschile di moda più esclusivo, dall’inimitabile manualità, con uno stile che ha conquistato il mondo. Siamo ad Arzano nel regno di Ciro Paone, fondatore e presidente dell’azienda che produce gli abiti per gli uomini ricchi del pianeta, dai reali d’Inghilterra a Gianni Agnelli, dagli emiri ai banchieri, fino agli oligarchi russi. Il mercato riconosce all’azienda partenopea un primato nell’uso delle materie prime più nobili e esclusive e la capacità di produrre veri e propri pezzi di architettura sartoriale. «Il meglio del meglio più uno», come ha sintetizzato un giorno Paone. Un esempio? La vicuña e altri pregiatissimi filati. Qualche anno fa Kiton ha acquistato il Lanificio Barbera, storica azienda biellese che rischiava di chiudere.
Ora l’azienda produce 85 capi al giorno, con duemila varianti di tessuti, ha cinque siti produttivi, 53 boutique monomarca nel mondo, 800 dipendenti di cui più della metà ad Arzano, giacche che arrivano a quarantamila euro e un fatturato di 126 milioni nel 2017.
Prezzi e qualità Kiton
«Kiton è l’unica azienda al mondo che non definisce a priori un prezzo al quale distribuire i propri prodotti. Diamo vita allo stile che ci piace e solo dopo definiamo il prezzo. Indubbiamente il nostro posizionamento di mercato è altissimo, grazie anche alla qualità dei nostri filati nobili», spiega l’ad e nipote del fondatore Antonio De Matteis. Aggiunge: «siamo molto fiduciosi per il futuro, soprattutto perché riscontriamo quotidianamente un aumento di interesse verso i nostri prodotti da parte di una clientela più giovane e che viaggia». Ne è un esempio il travelwear sartoriale KNT che nasce dalla volontà della terza generazione Kiton (Mariano e Walter De Matteis, ndr) di esprimere il proprio gusto, le proprie idee di stile e di innovazione. «I capi nascono dalla reinterpretazione dei tessuti iconici Kiton, come la lana 14 micron, i cashmere pettinati e i cashmere e lino, lavorati su telai mai usati prima d’ora con filati così fini», commenta l’ad.
Sono nati dunque tessuti completamenti nuovi, caratterizzati dalla presenza dell’elastico soltanto in orizzontale. Continua: «il nostro cliente non è cambiato, possiamo anzi dire che guarda a più prodotti. L’attenzione che rivolgiamo allo sportswear ci consente di attrarre una clientela più giovane, che sceglie con cura il proprio abbigliamento nel tempo libero».
Chi è l’uomo Kiton
«È un uomo che possiede tutto e non deve dimostrare nulla. È curioso, ama scoprire e sperimentare. Ama l’unicità, tutto ciò che è esclusivo e di qualità. Possono modificarsi gli stili ma per noi l’eleganza è sempre sinonimo di sobrietà», afferma De Matteis. Il must-have che non deve mai mancare nel guardaroba maschile oltre all’abito? «Uno smoking, un blazer blue e tre cravatte per ogni abito», taglia corto l’ad.
Quanto alle icone intramontabili di stile, risponde: «ce ne sarebbero tante da elencare. Ci piace però pensare a Gianni Agnelli, Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, senza dimenticare le icone napoletane di eleganza come Totò e Eduardo De Filippo». Difficile battere nello stile la classe che scaturisce dalla sartoria napoletana.
Il futuro di Kiton
La collezione primavera-estate 2018 reinterpreta il concetto di timeless elegance: l’abito si riconferma must have di stagione mentre novità assolute sono la summer vicuña e le lavorazioni in summer natural stretch. «La summer vicuña è realizzata in due armature: la prima in twill leggerissimo, la seconda a spina di pesce per creare un effetto tipico del tessuto solaro. Entrambe le varianti presentano colori inediti, come il rosso pastello.
L’unicità di questa creazione è dimostrata dalla sua disponibilità limitata. La collezione si arricchisce di innovazioni nella ricerca dei tessuti natural stretch con cashmere e lana 14 micron natural stretch, che rappresentano i tratti distintivi della collezione», spiega l’ad. Chic e raffinata, la giacca Kiton è il capo d’eccezione nel guardaroba dell’uomo contemporaneo. Che ora ha un drop più asciutto e una lunghezza ridotta da 76 cm a 74 cm.
L’articolo integrale di Benedetta Gandolfi è stato pubblicato sul numero di aprile del magazine Wall Street Italia