Pensionati in fuga: tutti i numeri dell’esodo
ROMA (WSI) – Circa 373.265, da ripartire tra cittadini italiani (l’82,6%) e stranieri (il 17,4%) e 160 diversi Paesi coinvolti per un importo complessivo pari a 1.057.428.584 euro. Questi i numeri delle prestazioni pensionistiche liquidate all’estero nel 2016 secondo il Quinto Rapporto sul Bilancio del Sistema Previdenziale italiano a cura del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali.
La maggior parte dei pagamenti di pensioni, dice il rapporto, avviene in Ue, seguita da America Settentrionale, Oceania e America Meridionale. I fattori che spingono i pensionati in fuga? Il costo della vita e i possibili vantaggi fiscali.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.