Uno dei protagonisti della Bce all’epoca del “whatever it takes” di Draghi, è convinto che le premesse del nuovo governo a trazione Lega-5S potrebbero condurre presto a nuove crisi sui mercati per il debito italiano. “Temo che gli italiani non siano consapevoli di dove si stanno dirigendo con il nuovo governo, se si forma”, ha detto in una nota citata dal Corriere della Sera.
“I mercati finanziari potrebbero risvegliarli alle conseguenze. Ho paura che possa essere spiacevole”. Papadia è stato direttore generale del dipartimento “Operations” della Bce fino al 2012.
Nel retroscena firmato da Federico Fubini il commissario Ue agli affari monetari, Pierre Moscovici avrebbe manifestato la propria preoccupazione per la Lega in occasione di un incontro a porte chiuse a Washington: “Non sbagliamoci. Non è perché Salvini sia alleato di Silvio Berlusconi che diventa di centrodestra. No: Salvini è alleato di Marine Le Pen e, se il suo partito diventa il primo in Italia, questo avrà un significato molto forte per l’estrema destra”.
Mentre l’Europa osserva con attenzione, è la tesi del Corriere, la relativa calma sui mercati resta apparente. C’è da aspettarsi che gli indirizzi di Bruxelles non giungano in modo troppo duro o traumatico: il rischio sarebbe quello di offrire nuove risorse alle campagne euroscettiche.
Nel frattempo, il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker ha dichiarato dal meeting tenutosi a Firenze che “ci sono europei part-time” che “a volte partecipano, a volte no”. Juncker si è astenuto dal fare commenti specifici sul governo italiano, ma non sarebbe difficile notare come in varie forze politiche tricolore l’europeismo emerga a sprazzi, a partire dal Movimento 5 stelle.