Andamento sottotono sui mercati finanziari mondiali: dopo l’Asia anche l’Europa retrocede con gli investitori che sono sempre più preoccupati dagli ultimi sviluppi in ambito commerciale, economico e geopolitico. In un contesto di generalizzata avversione al rischio, a essere favoriti sono le valute rifugio come il dollaro e il petrolio, che viene premiato in casi di escalation della tensione in Medioriente. Bene fa anche il dollaro. Si fanno pesanti le vendite dei bond, con i Bund in calo da ieri dopo che il membro del board della Bce Villeroy ha parlato di fine vicina del programma di Quantitative Easing.
Sempre sul fronte della politica monetaria, ma sponda Usa, il mercato dà per scontato un rialzo dei tassi a giugno e dà al 78,2% le chance di una stretta a settembre. Quello che accadrà dopo con la Fed invece resta ancora da vedere. L’indice paneuropeo Euro Stoxx 600 è in calo per la seconda seduta consecutiva, con la maggior parte delle Borse della regione che accusano un ribasso. Hanno registrato perdite anche le Borse di Hong Kong, Corea del Sud, Giappone (Nikkei -0,21%) e Australia. Sul Forex il biglietto verde tenta di rifarsi sotto, mentre l’euro non sembra soffrire per la crescita del PIL tedesco sotto le attese. I rendimenti dei Bond del Tesoro Usa sono tornati sopra la soglia spartiacque del 3%.