I cali delle banche, che tanto contano nel computo totale del listino FTSE MIB, pesano su Piazza Affari, che ha effettuato una virata in negativo dopo un avvio positivo. A nulla serve la buona performance degli industriali. La seduta è resa nervosa dagli ultimi sviluppi politici in Italia e dalle incertezze sugli accordi commerciali tra Cina e Stati Uniti. I colloqui sui dazi sono giunti al secondo round. Lega e M5S hanno messo a punto un contratto di governo che preoccupa le autorità europee e le agenzie di rating per via delle misure espansive dal punto di vista degli stimoli fiscali, in una nazione che ha un debito pubblico superiore al Pil annuale (circa 132% il rapporto tra i due).
Il chief strategist di Nordea Jan von Gerich sottolinea in una nota ai clienti che con il governo “del cambiamento”, “i problemi sottostanti dell’economia italiana, come mercato del lavoro poco flessibile, crescita fiacca, sistema bancario inefficiente e pubblica amministrazione, non saranno risolti e, anzi, in molti casi peggioreranno“. A preoccupare gli investitori di tutto il mondo non è soltanto la situazione italiana. Finché il morale è pessimista in merito al surriscaldamento dell’inflazione e all’aumento dei tassi di interesse da parte della Fed, i Bond continueranno a cedere terreno.
“Nessuno dovrebbe essere sorpreso dalla pioggia di vendite vista di recente nel mercato obbligazionario, è da anni che era attesa. Ciò che non era previsto è la rapidità del movimento al rialzo” osserva Robert Burgess su Bloomberg. Il rendimento dei Bond Usa ha raggiunto il 3,12%, i massimi dal 2011. A inizio anno gli economisti e gli analisti pensavano che tali livelli non sarebbero stati toccati prima di metà 2019, stando al campione di esperti interpellato da Bloomberg News.