Wall Street nervosa per guerra commerciale Usa-Cina e politica italiana
In una seduta che si annuncia volatile, Wall Street apre in lieve flessione, con gli investitori che tengono d’occhio gli ultimi sviluppi politici in Italia e i colloqui sui dazi tra Usa e Cina, giunti al secondo round. Intanto le autorità europee chiedono a Trump l’esenzione totale dai dazi sull’alluminio. Il Dow Jones cede 10 punti, con Intel che è il titolo più venduto in avvio. L’S&P 500, appesantito dai ribassi di tecnologici e settore dei beni al consumo cede lo 0,1%. Da parte sua il Nasdaq arretra dello 0,2%.
Gli investitori sono innervositi anche dal programma presentato da Lega e M5S. Nel contratto si propone l’emissione di minibot, un’ipotesi che “potrebbe essere letta come un tentativo di creare una valuta parallela all’euro e basata sul gettito fiscale futuro”, dice a Wall Street Italia Paolo D’Ambra di Exante. A questo proposito Morya Longo sul Sole 24 Ore sottolinea l’aumento della “correlazione tra lo spread BTp-Bund e il cambio franco svizzero-euro”, in un’ottica di possibile innesco di una fuga di capitali.
La notizia viene diffusa in una giornata segnata da un listino italiano FTSE MIB sotto pressione, -1,37% in questo momento e, soprattutto, dal rialzo dello spread a 157 punti base. I CDS intanto salgono ai massimi da gennaio. Il tutto mentre sul valutario i rialzi del dollaro mettono sotto pressione l’area dei mercati emergenti.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.