HSBC ha inziato la copertura di FCA con un prezzo obiettivo di 23 euro, un valore che implica un potenziale di rialzo del 20% circa rispetto alla chiusura di ieri. In un report dal titolo, “The Grand Finale”, gli analisti della banca britannica spiegano che il raggiungimento dei target al 2018 è atteso essere “il gran finale di Sergio Marchionne in quanto Ceo di Fca” (dopo 14 anni, il manager italo-canadese lascerà le redini gruppo a fine 2019).
“Sebbene il consensus resti scettico che i target 2018 vengano raggiunti, la nostra analisi suggerisce che lo slancio delle vendite per i marchi Jeep, Ram e Alfa permetterà a Fca di generare un Ebit di 8,7 miliardi di euro e di raggiungere una posizione di cassa netta di 3,9 miliardi di euro entro la fine dell’anno”.
Tre i motivi citati alla base di tanto ottimismo:
Prima di tutto, nonostante la sua “forte” performance in borsa, l’azione “viene ancora scambiata a sconto” rispetto ai suoi rivali globali. Da inizio anno, ricorda Hsbc, Fca e’ il produttore di auto migliore tra quelli europei avendo visto il valore del suo titolo salire del 24%; negli ultimi 12 mesi e’ aumentato di oltre il 100%. Non solo. Guardando al mercato americano, Fca ha superato i rivali: se nel 2018 Gm ha perso il 6% e Ford il 7%, il gruppo italo-americano ha guadagnato oltre il 27%; nell’ultimo anno, Gm e’ salito di quasi il 17%, Ford del 4% e Fca del 111%.
Il secondo motivo è legato lanci di modelli di vetture, che “stanno spingendo la crescita in termini di volumi, prezzi e mix [di prodotto], sottolineando una possibile revisione degli utili”. Hsbc dice che le sue stime sull’Ebit per il 2018 e 2019 sono l’8-10% superiori a quelle del consenso.
Infine, gli analisti britannici sostengono che “la possibilità di un deal” aggiunge un altro aspetto da tenere presente a una “storia già attraente”.
Intorno alle 11,40 il titolo perde l’1,5% in linea con l’andamento del mercato.