ROMA (WSI) – Ennesimo colpo di scena in Italia. Dopo che il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha incaricato Carlo Cottarelli di formare un nuovo governo, nell’attesa che questi sciolga la riserva, sembra riprendere forma nelle ultime ore la formazione di un governo politico.
Ad aver creato una frattura che pareva inguaribile tra i due leader dei partiti con la maggioranza, Matteo Salvini e Luigi DiMaio, il nome di Paolo Savona come ministro dell’economia. A Mattarella non sono andate proprio giù le passate affermazioni di Savona su una possibile uscita dell’Italia dall’euro. Ma ora sembra che il suo nome ritorni in pista nel nuovo probabile governo gialloverde, non più però al Tesoro ma agli esteri. A via XX Settembre invece potrebbe andare l’ex vicedirettore generale di Bankitalia Ciocca, personalità legata a Ciampi e che vanta una forte rete di relazioni a Bruxelles e a Francoforte come scrive Il Corriere della Sera.
“Mi dispiace che l’unica preoccupazione di Mattarella fosse bloccare un ministro dell’Economia che aveva espresso ragionevoli preoccupazioni sull’architettura dell’euro”.
Commenta così la recente situazione italiana l’ex ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis in un’intervista al Corriere in cui specifica che tra lui e Paolo Savona però c’è una bella differenza.
“Io chiedevo condizioni, compresa la ristrutturazione del debito, per tenere la Grecia nell’euro. Savona è stato indicato da un partito, la Lega, il cui sogno non troppo segreto è uscire dall’euro”.
E proprio sul cosiddetto “piano B” ipotizzato da Savona per l’uscita dall’euro, l’ex ministro di Atene afferma:
“Anche la Bce ha un piano che prevede l’uscita dell’Italia dall’euro, si chiama Plan Z. Anche la Germania ce l’ha. Anche Padoan. È normale avere un piano per la gestione delle crisi. Anche i ministri della Difesa hanno un piano in caso di invasione nemica; questo non significa che auspichino l’invasione. Quand’ero ministro, ho sentito Macron dire le stesse cose di Savona, ovvero che l’euro è insostenibile senza riforme”.
Vale la pena ricordare anche un altro aneddoto su Savona e la Grecia. Tre anni fa, a settembre 2015, l’economista disse che il giorno in cui MoVimento 5 Stelle e Lega si sarebbero trovate vicine al governo, ci saremmo trovati in una situazione simile a quella greca.
“Il giorno in cui Lega e Cinque Stelle andassero al potere – disse il futuro ministro del governo “del cambiamento” durante una conferenza – noi ci troveremmo in una situazione di speculazione internazionale tipo quella greca. Non c’è niente da fare”.