ROMA (WSI) – Uno dei banchi di prova più importanti su cui dovrà confrontarsi il nuovo governo gialloverde, è il rinnovo di circa 400 poltrone pubbliche.
I nomi sono altisonanti così anche i numeri: quaranta sottosegretari, i presidenti di Commissione, un questore, un vicepresidente della Camera e 350 membri di cda e collegi dei sindaci delle grandi aziende partecipate, dalla Rai alla Cassa depositi e prestiti passando per Enel, Eni, Terna e Mps.
Partendo dai sottosegretari i nomi in pole position per assistere Luigi Di Maio sono quelli di Vincenzo Spadafora, Stefano Buffagni, Tiziana Ciprini, Fabiana Dadone e Lorenzo Fioramonti, iulia Sarti, Marta Grande, Carlo Sibilia e Angelo Tofalo.a anche gli uscenti Vito Crimi e Nicola Morra, Laura Bottici, il capitano Gregorio De Falco, Elio Lannutti e il giornalista Gianluigi Paragone. Anche la Lega sta scrivendo la sua lista di possibili sottosegretari in cui figurano i nomi di Nicola Molteni, Massimo Bitonci, Edoardo Rixi, Paolo Grimoldi, Guglielmo Picchi, lex sindacalista di Polizia Gianni Tonelli, Barbara Saltamartini e Gianluca Cantalamessa, Alberto Bagnai e Armando Siri, Lucia Bergonzoni.
Passando alle partecipate, i primi vertici da rinnovare sono quelli della Rai e di Cassa Depositi e Prestiti che i Cinque Stelle hanno annunciato di voler trasformare in una banca pubblica di investimenti. A Viale Mazzini il 30 giugno conclude il mandato il tandem Monica Maggioni – Mario Orfei e tra gli autocandidati spuntano Giovanni Minoli e Michele Santoro.
Per CdP si spende per un rinnovo di Costamagna, Giuseppe Guzzetti presidente dell’ Associazione fondazioni ex bancarie e di Cariplo. Poi toccherà ai nuovi vertici di Gse e Sogei e nel 2019 Enel, Eni, Fincantieri, Poste, Leonardo, Enav, Mps, Terna, Snam, Italgas, per un totale di altri 350 incarichi tra consigli di amministrazione e collegi sindacali.