BoJ conferma politica espansiva, target inflazione resta lontano
La Banca centrale del Giappone (Boj) ha confermato la sua linea politica alla luce del livello ancora contenuto dell’inflazione e della “fase di espansione moderata” dell’economia giapponese. Al termine del meeting concluso ieri, il comitato guidato dal governatore Haruhiko Kuroda ha deciso di lasciare immutato il piano di acquisto delle obbligazioni governative.
Nei primo tre mesi dell’anno, il Pil giapponese ha registrato una lieve contrazione dopo otto trimestri consecutivi di crescita, ma le ultime indicazioni evidenziano un ritorno dell’espansione nel breve termine. Malgrado ciò Kuroda ha riconosciuto che sarà difficile raggiungere l’obiettivo di un’inflazione al 2% entro il 2019.
Sul fronte dei cambi, il dollaro si è apprezzato sullo yen attestandosi a 110,89 yen, contro i 110,03 yen di giovedì alla chiusura, favorendo le azioni dei gruppi esportatori giapponesi. L’euro invece si è indebolito passando dai 129,90 yen di ieri ai 128,16 yen della seduta odierna.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.