Nonostante il fenomeno della corruzione in Italia, secondo alcuni indici internazionali, abbia subito un calo, il bilancio degli ultimi dieci anni resta decisamente pesante. Uno studio di Unimpresa, diffuso nei giorni scorsi, mette in evidenza che negli ultimi dieci anni, la corruzione ha “mangiato” dieci miliardi di euro l’anno di Pil per una cifra totale 100 miliardi.
“Visto che l’Italia nell’ultimo decennio ha visto un crollo del proprio punteggio nel Cpi (indice di percezione della corruzione) da 5,5 a 3,9, si può stimare una perdita di ricchezza causata dalla corruzione pari a circa 10 miliardi di euro annui in termini di prodotto interno lordo, circa 170 euro annui di reddito pro capite e oltre il 6% in termini di produttività” ha detto il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.
Non solo. Secondo gli esperti, nello stesso periodo la corruzione in Italia ha fatto diminuire gli investimenti esteri del 16%, facendo aumentare del 20% il costo complessivo degli appalti. Effetti rilevati sono evidenziati anche sul fronte della crescita. Le aziende che operano in un contesto corrotto crescono in media del 25% in meno rispetto alle concorrenti che operano in un’area di legalità. E, in particolare, per le piccole e medie imprese hanno un tasso di crescita delle vendite di oltre il 40% inferiore rispetto a quelle grandi.
Commentando il caso della costruzione del nuovo stadio della A.S. Roma, Ferrara nota:
“le indagini di questi giorni sulla città di Roma rendono urgente un intervento serio da parte del governo e del Parlamento per ridurre i costi dell’illegalità che gravano sulle imprese italiane”.
Lo studio di Unimpresa parte dalla considerazione che il costo della corruzione nell’Ue raggiunge quota 120 miliardi di euro l’anno, pari all’1% del Pil dell’Unione europea. Non è facile stimare i costi economici complessivi del fenomeno che può essere calcolata, facendo una sintesi tra diverse fonti internazionali, come il 5% del Pil a livello mondiale. Nel mondo ogni anno si pagano più di 1.000 miliardi di dollari di tangenti e va sprecato, a causa della corruzione, circa il 3% del pil mondiale.