Già alle prese con il rallentamento della crescita globale e la fine delle politiche espansive da parte delle banche centrali, i mercati finanziari dovranno vedersela anche con la frenata degli utili societari. È quanto si legge in una lunga analisi del Wall Street Journal in cui si ricorda che l’accelerazione dei profitti registrata negli ultimi trimestri ha trainato i principali indici di Wall Street.
Ma il picco è stato toccato nel primo trimestre, quando negli Stati Uniti le società hanno aumentato i loro guadagni al 25% su base annua, il ritmo più veloce dalla seconda metà del 2010 (dati FactSet). Una battuta d’arresto potrebbe già verificarsi nel trimestre in corso, quando è atteso un progresso del 19%. Si procederà con un + 21% nel terzo e un + 17% nel quarto, sempre secondo FactSet.
Va detto che il picco della crescita degli utili non sempre indica che per gli asset azionari la festa è finita. Questa volta è divero. Il calo della redditività attesa nei prossimi mesi arriverà in un momento in cui le sfide appaiono numerose. Oltre al citato rallentamento del Pil e il rialzo dei tassi, la minaccia di una guerra commerciali alimenta numerosi dubbi sulla tenuta dei mercati.
Entrando nel dettaglio dei settori, il veterano dei mercati Paul Meeks della casa di investimenti Sloy, Dahl & Holst tra i maggiori investitori nel settore hi -tech, consiglia di uscire dal settore per puntare sui finanziaria.
“Non siamo ai livelli dello scoppio della bolla dot.com, ma le valutazioni restano comunque eccessive”, ha sottolineato in un’itervista alla Cnbc, consigliando di puntare soprattutto sul titolo Morgan Stanley e Jp Morgan Chase.
I segni sono già evidenti. Approfittando delle quotazioni appetitose raggiunte dai titoli FAANG, gli insider stanno vendendo i titoli del settore in loro possesso a ritmi spediti, i più sostenuti in sei anni di tempo: i manager investitori si apprestano a vendere più di cinque miliardi di dollari di titoli di Facebook e di altri colossi hi-tech.