Società

Lettore scrive al governo: “Priorità sono disoccupati non i rider”

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Riportiamo qui di seguito una delle lettere che ci sono arrivate in questi giorni nella posta della redazione, in cui un utente prova a dispensare dal suo piccolo avvertimenti e suggerimenti sul mercato del lavoro al governo Conte, che sembra nato sotto il segno di Salvini mentre tarda a dare segni di vita sulla questione più spinosa di tutte: la disoccupazione.

“Sto scrivendo questa lettera perché nessuna sta parlando di come risolvere il problema dei disoccupati in Italia. Per le varie complicate definizioni sono più di sei milioni.

Questo è il problema fondamentale. Quando questo è risolto si risolve il ‘reddito di cittadinanza’ e la ‘flat tax’ tanto popolare.

La domanda è: come dare lavoro a sei milioni di disoccupati. Chi ha la capacita e i soldi per dare lavoro a questi sei milioni?

In Italia c’e’ una guerra tra stato, cittadino e business. Il sistema Italiano e come inventarsi metodi per non pagare le tasse e fare il nero. Questo e un virus che le grandi attività con fatturati di milioni evadono e le piccole le seguono perché “e che, fesso sono?”

Le soluzioni per combattere il nero trovate sono cosi assurde che si arriva al paradosso di fare fatture e scontrini su tutto. Assumere controllori per trovare evasori. Gli evasori trovano sistemi per evadere i controllori. Un circolo vizioso. Un business che fattura grandi cifre spende professionisti sui 300 euro all’ora per trovare i loop holes. Chiudere questi loop holes possono fare aumentare i disoccupati. Si riparte da zero.

Trovare una soluzione ai “riders” e a tutti come loro e santo sacro giusto. Nel confrontare i business di petto può scatenare il panico e questo non ed esattamente quello che si vuole. Il business e li per fare profitto non beneficenza.

Prima di rispondere alla domanda: Chi ha la capacita e i soldi per dare lavoro a questi sei milioni?

Vorrei spiegare il punto di vista di chi non ha abbastanza soldi per arrivare a fine mese.

Qualche esempio:

Un ragioniere finisce gli studi ma non lavora per conto suo. Preferisce farsi mantenere dai suoi. O cerca un lavoro qualsiasi come dipendente. Non pensa nemmeno che può mettersi in proprio.

Un trentenne ha fatto l’elettricista per dieci anni. Perde il lavoro ma non si mette per conto suo. Preferisce fare il mantenuto dai suoi genitori.

Un falegname ancora pochi anni e va in pensione ha lavorato solo come dipendente. Per lui e normale lavorare come dipendente.

Alcuni posseggono due o tre ettari di terreno in coltivati perché, non ne vale la pena.

Queste sono persone che conosco.

Per risolvere il problema si deve cambiare il punto di vista. I business reclutano e fanno quello che vogliono perché hanno un pool inesauribile di disoccupati. Tagliano salari, cambiano ore di lavoro senza pagare straordinari e cosi via.

Quanto guadagnano i riders o quelli come loro? Dieci, venti, trenta o quaranta mila all’anno?

Per capire meglio il concetto di base faccio un esempio.

Una ditta con uno o due dipendenti quanto pensi che guadagna? Milioni? Se porta a casa quaranta mila e un fenomeno. Cosa ci si fa con quaranta mila in Italia? Compra un auto, si sposa, può fare uno, due o tre figli, li educa pagando se necessario, dopo un po di anni copra casa e si fa una vecchia decente. Se tutti si trovassero in questa posizione pensi che considerano fare i riders come dipendenti?

Come metterli in condizione di guadagnare quaranta mila pulite in regola. Allo stato non costa niente e il lavoro viene fatto esclusivamente dalla persona che vuole guadagnare fino a quaranta mila euro senza troppe tiritere.

Soluzione: il governo deve fare dieci passi indietro con la scusa di “proteggere” i cittadini dal “nero” con tutta questa burocrazia. Come?

Si dà loro la possibilità di lavorare per conto proprio, senza tante qualificazioni. Ad esempio: Esperienza, titolo di studio, carte da bollo, permessi vari, IVA, volantini, pubblicità, tassa qui tassa la, ecc.

“Ma il titolo di studio è importante e vitale”, si dice. Verissimo, ma se uno proprio non ha l’abilità di studiare che si fa? Lo si mette al muro? Se non studia, di sicuro non può fare il Medico, l’Ingegnere, lo Scienziato e così via. Ma fare le pizze? Il meccanico? Il contadino? Pulizie varie (e altri mestieri simili)?

Ci sono tanti servizi e vendita di prodotti, che chiunque con un minimo di esperienza e buona volontà lo può fare. Il punto chiave da capire e che lo scopo non è quello di tassare e fare cassa. Lo scopo è quello di legalizzare una serie di servizi e vendita di prodotti cosi che giovani o meno giovani, possano fare senza complicazioni. Si possono fare delle leggi per dare la possibilità a tutti di fare un guadagno e una vita dignitosa.

Esempio: Voglio pulire le auto al mio paese. Affitto un locale, compro quello che mi serve dopo che ho aperto, ho uno o due mesi di tempo per registrarmi all’ufficio delle entrate e basta. Posso fare volantini, pubblicità senza chiedere permesso a nessuno. Nessun scontrino, nessun controllo. Nessun titolo di studio, esperienza e cose varie.

Fare quaranta mila euro pulendo auto, invece? Fare quaranta mila con due o tre ettari? Fare quaranta mila con una pizzeria? Fare quaranta mila come imbianchino? Fare quaranta mila con un negozio? Non è facile. Provare per credere.

Alla fine dell’anno deve fare i libri per l’ufficio delle tasse. Semplici regole con entrate uscite e se fatto con un Italiano semplice non serve un commercialista. Accettali senza tante storie. I furbi ci sono ma se si sta attenti i ci cascano e quelli onesti possono farsi una vita dignitosa.

Lo scopo è di farli concentrare nell’espandere il business e assumere. Rendere loro la vita così semplice che il pensiero sia quello di come fare soldi, non di come evadere. Servono soldi in circolazione per comprare prodotti e servizi. Fare loro cambiare idea sul nero, che non solo non paga ma non vale la candela. Togliere la mano d’opera a quelli senza scrupoli.

Da quello che si capisce i “riders” fanno consegne a domicilio che con un startup i clienti ordinano online. Rendendo la vita facile si apre la porta a molte fantasie straordinarie di come aprire attività mai viste prima. Dai loro la possibilità e i riders si trovano i loro clienti, e si prendono tutto il guadagno e lavorano quando e quanto vogliono. Può essere temporaneo o permanente dipende dalle abilita e punto di vista.

Chi controlla? Quello lo fanno i clienti se pagano senza lamentele sta facendo un buon lavoro, se no chiude. La concorrenza premia solo quelli bravi e onesti. I bravi durano nel tempo. Gli altri chiudono.

L’idea che la concorrenza fa fallire è una legenda. Dalla concorrenza si vede quanto un prodotto e/o servizio e richiesto. Il bello della concorrenza e che devi fare meglio della altri, deve pagare di più degli altri, ecc. Il monopolio che sul mio punto di vista esiste in Italia non aiuta a risolvere il problema dei “riders” e tutti quelli come loro.

Il governo non perde niente. Cambia le regole e lascia decidere ai cittadini cosa e come fare i soldi per farsi un futuro. Cambia la mentalità che lavorare alle poste, al comune e agenzie statali e la sola strada da prendere per sistemarsi a vita. Sistemarsi a vita e mettersi in proprio ed essere bravo in quello che si fa

Si può iniziare con un po’ di mestieri e quando si capisce come funziona, si coregono gli errori e si possono aggiungere altri mestieri.

Questo è solo un mio punto di vista. Spero che sia di aiuto.

Cordiali saluti

Un sognatore”