Società

Riforma copyright “disastrosa” per Internet, non solo Google e YouTube

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BRUXELLES (WSI) – Il voto sulla riforma del copyright da parte del Parlamento Europeo, sarà “disastroso” per Internet tutto, non solo per Google e YouTube.

Andiamo per ordine. Una commissione del Parlamento europeo voterà su due misure riguardanti una proposta di riforma del copyright di cui da tempo si discute in seno all’Ue. Due sono i punti più controversi che destano preoccupazioni tra i luminari di internet e alcuni legislatori:  l‘articolo 11 – il cosiddetto diritto di vicinato per gli editori che potrebbe costringere Google, Microsoft e altri a pagare gli editori per mostrare ritagli di notizie – e l’articolo 13 – l’obbligo di filtraggio per il caricamento che richiedere che piattaforme online come YouTube, GitHub, Instagram e eBay  installino filtri che impediscano agli utenti di caricare materiale protetto da copyright o cercare licenze per visualizzare il contenuto.

Secondo i detrattori della proposta tali novità decretano la fine dei famosi meme che spopolano su internet, quei frammenti di foto, musica o video di altre persone usati in maniera divertente e scanzonatoria. Ma più in generale la norma imporre una censura generalizzata di tutti i contenuti che vengono condivisi online.

Da qui una settantina di ricercatori e studiosi, incluse alcune figure considerate tra i padri di internet – tra cui l’inventore del Web Tim Berners-Lee, Jimmy Wales, cofondatore di Wikipedia, Brester Kahle, fondatore dell’Internet Archive – hanno scritto una lettera aperta al presidente dell’europarlamento Antonio Tajani, chiedendogli di intervenire.

“Come creatori, condividiamo la preoccupazione per una equa distribuzione dei ricavi dall’uso online di opere protette dal diritto d’autore, che benefici i creatori, gli editori e le piattaforme. Ma l’articolo 13 non è la strada giusta. Richiedendo alle piattaforme Internet di eseguire un filtro automatico su tutti i contenuti caricati dai loro utenti, l’articolo 13 fa un passo in avanti senza precedenti verso la trasformazione di Internet da una piattaforma aperta alla condivisione e innovazione a uno strumento per la sorveglianza automatizzata e il controllo degli utenti”.