NEW YORK (WSI) – Dove parcheggiano i loro soldi i ricchi del mondo? Ancora in Svizzera, meta preferita secondo i dati del Boston Consulting Group. Ma vista soprattutto la crescente quota di ricchi cinesi, le dinamiche geografiche dei paradisi fiscali preferiti dagli ultra ricchi stanno progressivamente cambiando.
La quantità di ricchezza offshore globale detenuta nel 2017, dice lo studio , è stata di circa 8,2 trilioni di dollari – il 6% in più rispetto all’anno precedente in termini di dollari USA. Secondo il Boston Consulting Group , la Svizzera è ancora la destinazione principale per la ricchezza offshore in tutto il mondo, ma poiché la vicinanza rimane un fattore chiave per gli investitori, la crescita maggiore è stata registrata a Hong Kong e Singapore per via della ricchezza creata negli ultimi tempi in Cina.
Dati importanti questi che confermano come la crisi è superata almeno per chi problemi economici di certo non ha. La ricchezza degli High Net Worth Individual (HNWI), i paperoni che hanno investito almeno un milione di dollari nel 2017, ha superato per la prima volta i 70 mila miliardi dollari, segnando una crescita del 10,6% anno su anno, la migliore dal 2011.
I dati sono quelli del World Wealth Report 2018, pubblicato da Capgemini, società attiva nei settori della consulenza informatica e della fornitura di altri servizi professionali con sede a Parigi.
La ricchezza degli ultra ricchi è aumentata del 10,6% e il 2017 si classifica così al secondo posto tra gli anni con il più ampio tasso di crescita di HNWI dal 2011. Tra il 2016 e il 2017, il numero di grandi ricchi è incrementato di circa il 9%, da 251.500 a 274.000 individui.
Guardando all’Italia, il nostro paese è stabile alla decima posizione della top 10 dei paesi mondiali per numero di HNWI, preceduta da Usa, Giappone, Germania, Cina, Francia, Regno Unito, Svizzera, Canada e Australia (in ordine dal primo al nono posto). La crescita della ricchezza nello stivale è trainata dalla crescita del Pil all’1,6% nel 2017, rispetto allo 0,9% registrato nel 2016; dai prezzi del mercato immobiliare, saliti del 2,7% nel 2017, dopo aver registrato segni di ripresa nel 2016 (+1,3%).