Economia

Di Maio-Salvini: decreto dignità e Boeri mettono alleanza a dura prova

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Aria di tempesta tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Arrivano le prime beghe tra i due a poco più di un mese dalla nascita del governo giallo – verde. Motivo dello scontro alcuni parti del decreto dignità, il provvedimento attuato dal ministro del lavoro e le parole di Salvini contro il presidente dell’Inps Tito Boeri.

Partendo dal decreto dignità, al momento della sua approvazione in Consiglio dei ministri Salvini non era presente e in seguito parlando all’Ania ne ha tessuto le lodi:

“Il provvedimento sul lavoro è un buon inizio, ma il Parlamento lo renderà ancora più efficiente e produttivo.  Sicuramente è giusto, ha chiarito, arginare le delocalizzazioni, arginare il gioco d’azzardo e la ludopatia, che sta rovinando migliaia di famiglie, e tentare di mettere mano alla precarietà con modalità su cui poi lavoreremo in Parlamento. Occorre fare di più ma sono contento del lavoro del collega Di Maio”.

Altro tema oggetto di scontro la reintroduzione dei voucher lavoro sulla cui introduzione specie nel settore agricolo si è schierata proprio la Lega di Salvini. Immediata la risposta di Di Maio che conferma che tra i due la sintonia c’è ma sottolinea:

“No a modifiche in Aula che annacquano. ll Parlamento è sovrano, se le modifiche vanno nell’ottica del miglioramento troveranno nel Movimento 5 Stelle una forza politica disponibile al dialogo. Se invece si vogliono annacquare le norme che abbiamo scritto allora il Movimento 5 Stelle sarà un argine. Non si arretra sulla precarietà, sulla sburocratizzazione, sulla lotta al gioco d’azzardo e alla lotta alle multinazionali che delocalizzano dopo aver preso i soldi dallo Stato (..) si comincerà dall’abolizione delle pensioni d’oro. Recupereremo un po’ di soldi da redistribuire a quelle minime”.

E’ però sul capitolo pensioni e migranti che i due non sono d’accordo. Nelle ultime ore il ministro dell’Interno ha attaccato Tito Boeri, presidente dell’Inps che in più occasione ha parlato dei migranti regolari come una risorsa per il Paese. Ma Salvini non ci sta.

“Servono più immigrati per pagare pensioni… cancellare L.Fornero costa troppo… servono più immigrati per fare lavori che gli italiani non vogliono più fare…’. Presidente #Inps continua a fare politica, ignorando la voglia di lavorare di tantissimi italiani. Vive su Marte?”.

Di Maio però difende Boeri e conferma che resterà in carica fino al 2019.

“Non so se andremo d’accordo su tutto ma sul tema delle pensioni d’oro e dei vitalizi lavoreremo bene. Finché il legislativo farà il legislativo, l’esecutivo farà l’esecutivo e l’Inps farà l’Inps andremo d’accordo”.