Uno studio italiano ha gettato nuova luce sui meccanismi molecolari che provocano la crescita delle metastasi cerebrali provenienti dai tumori del polmone e al seno. Pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature Medicine, la ricerca è stata condotta dalla Neuro-oncologia dell’ospedale Molinette di Torino e dai ricercatori del Cnr (Cnio) di Madrid. La scoperta ha rivelato che la crescita delle metastasi nel cervello viene favorita da un fattore molecolare su cellule del cervello sano e non dalle cellule tumorali, questa nuova consapevolezza potrebbe aprire la strada a un nuovo bersaglio terapeutico.
Nel dettaglio,la crescita delle cellule tumorali metastatiche nel cervello è facilitata da un fattore molecolare noto come Stat3 (Signal transducer and activator of transcription 3) il quale secondo altri studi avrebbe avuto funzioni di contenimento tumorale. Per raggiungere i i propri risultati gli studiosi hanno analizzato circa 100 campioni di metastasi cerebrali estratti da operazioni neurochirurgiche: è emerso che i campioni con espressione di Stat3 sugli astrociti reattivi provengono da pazienti la cui sopravvivenza è assai più breve. Andare a colpire la Stat3 potrebbe dunque aprire una nuova via di sperimentazione farmacologica.
“Il contributo innovativo del Gruppo Neuro-Oncologico torinese (Riccardo Soffietti, Roberta Rudà, Federica Franchino e Alessia Pellerino), in stretta collaborazione con l’anatomopatologo Luca Bertero (Divisione di Anatomia Patologica dell’ospedale Molinette), è stato di dimostrare che la crescita delle cellule tumorali metastatiche nel cervello è facilitata dalla presenza di un fattore molecolare (Stat3), non tanto sulle cellule tumorali stesse, ma su cellule del cervello sano, i cosiddetti astrociti reattivi, che viceversa erano sempre state considerate una barriera difensiva”, si legge in un comunicato.