Grande attenzione per l’arrivo del presidente Donald Trump a Bruxelles mercoledì e giovedì prossimo per il vertice NATO.
Il motivo dell’apprensione riguarda il budget per la difesa dell’Organizzazione, terreno di scontro tra Ue e Usa con Washington che ha minacciato a più riprese di voler ridurre l’apporto.
In più occasioni Trump ha manifestato una certa insofferenza per il fatto che i paesi europei, in primis la ricca Germania, sono del tutto distanti dall’obiettivo del 2% del PIL concordato nel 2014.
“Una continua inadeguata spesa militare tedesca nella difesa mina la sicurezza dell’Alleanza e legittima altri alleati a non venire incontro ai loro doveri di spesa, perché vedono la Germania come un modello”.
Così scriveva il tycoon in una lettera inviata alla cancelliera tedesca Angela Merkel poco tempo fa e rivelata dal New York Times. Da qui il presidente Trump ha minacciato, qualora le cose non cambiassero, di essere pronto anche a tirarsi indietro.
“Diventerà sempre più difficile giustificare agli occhi dei cittadini americani perché alcuni paesi non condividono il peso della sicurezza collettiva della Nato, mentre soldati statunitensi continuano a sacrificare le loro vite all’estero o a tornare in patria gravemente feriti”.
Ma a destare preoccupazione è anche il possibile riavvicinamento tra Usa e Russia. Il presidente degli Stati Uniti e il presidente russo si incontreranno subito dopo, il 16 luglio, in un vertice storico a Helsinki.
Donald Trump ha fatto della sua intenzione di cercare una convergenza con Mosca e Vladimir Putin una priorità durante la sua campagna elettorale del 2016, mettendo in allarme i suoi detrattori. E gli alleati NATO sono i più in allarme, visto che con la nuova alleanza Trump-Putin verrebbe meno uno dei motivi principali per aumentare le risorse economiche per garantire la difesa della NATO, ossia la minaccia di aggressione militare dal Cremlino.